Servizi
Contatti

Eventi


Questa plaquette ha vinto il Premio “Città di Pomezia” 2010, è una breve raccolta fortemente unitaria. Il lago, come scrive nella prefazione l'illustre docente alla Normale di Pisa, Giuseppe Panella, è un luogo letterario e poetico di fortissimo fascino: viene alla mente la "Dea del Lago", signora di Avalon, e la principessa Ginevra; la raccolta riprende atmosfere analoghe, persino contigue (vedi "Le rune" in cui aleggia l'ombra di Merlino o "La porta segreta").

Personalmente ho provato un analogo sentimento di stupore e di splendida, mutevole e capricciosa bellezza. Un'estate, fermandomi al passo del San Bernardino, il lago alpino che lo domina era velato da nuvole basse, scure, e una brezza fredda ne agitava le acque, sembrava di veder spuntare da un momento all’altro la barca di Morgana.

Il lago è anche presente nella poesia e nella narrativa, basti pensare a Valsolda e al “Piccolo mondo antico” di Fogazzaro.

Il lago non è come il mare che è immenso, è un bacino prigioniero fra monte e piano. Le tempeste che vi si scatenano sono più inattese e violente, ma anche l'improvvisa pace con nubi candide che si specchiano nelle acque e cigni che si avventurano al largo.

L’'autrice trasmette con efficacia tale coacervo di emozioni, crepuscolari.
Recensione
Literary © 1997-2022 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza