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Se la
poesia è canto, quest’autrice ha saputo interpretarla ad ottimi livelli. I suoi
sono versi infatti sempre ben ritmati, la melodia che si è scelta è quella del
sangue che scorre nelle vene, dell’irrompere però anche nel silenzio e di una
dote tutta femminile di vivere il corpo, le sensazioni le emozioni con
leggerezza, fondendo carnalità e spirito. Amore, contemplazione, gioia della
vita oppure momenti di riflessione, ma sempre con uno sbocco solare. Questo
troverà il lettore nella raccolta che riesce nell’impresa non facile di
scivolare leggera, poesia dopo poesia, senza ripetizioni, ma tornando sullo
stesso passo, come una danza. La ricerca stilistica, l’incastro delle parole è
tale che si può considerare la silloge come un vero velo. Un vestito di niente
perché così è la poesia, portarsi a nudo, slanciarsi senza pesi e schermi che ci
limitano nel gustare il brivido della vita e forse accostarsi all’estrema nudità
che sta nel far parlare lo spirito anche nel corpo e nella materia.
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Recensione |
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