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Ho
letto e ascoltato Silentissime con enorme piacere. Chi non ha provato
nella vita il desiderio del silenzio, della mancanza di suoni, di rumori, di
voci. Ci sono momenti in cui stare zitti, sospendere di parlare, di urlare o
comunque di produrre rumore dà una serenità e una pace intima, infinita.
Soprattutto i poeti hanno parlato del silenzio: “…ma da i silenzi de l’effuso
azzurro” (Carducci) e “…bonaccia, calura, per ovunque silenzio” (D’Annunzio).
Ascoltare Silentissime è stato un
immenso godimento dello spirito; mi dava la possibilità di immaginare la grazia
della pura bellezza.
È vivo in queste liriche l’anelito alla
pace che nasce dal silenzio interiore, ritratto con mano lieve, quasi trepida,
in tocchi pittorici e delicate sfumature. La combinazione felice di parole come
“fiaba” ed “alba” in Fialba, fa pensare all’eco di una parola incastonata
nell’aria delle prime ore del mattino, dando la sensazione di metapoesia.
Mari mi procura emozioni armoniose fatte di ritmi incalzanti, dalle leggere
inflessioni dannunziane, ma senza quel senso di decadimento e di disfacimento
tipiche del vate, non certo di Lucia Gaddo, poeta fedele alla bellezza del verso
nitido, scritto col cuore e con la sensibilità di una vera artista…Silentissime
sarà messo accanto ai tuoi libri, che mi aiutano a vivere nei momenti di
sconforto.
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Recensione |
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