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Un’ampia premessa di Sandro Gros-Pietro c’introduce nel mondo di
questa poetessa molto nota e molto apprezzata dalla critica più attenta; ci sono
ben note, infatti, le benemerenze ed i tanti valori che costellano un’attività
preziosamente limpida ed ariosa insieme.
Qui, Giorgina Busca Gernetti, con una scrittura densissima e
luminosissima, lussureggiante di metafore e dalla forte valenza simbolica,
registra suggestioni e intuizioni che danno alle pagine la magia di una
trasfigurazione del reale; trasfigurazione moderna, che evoca pure tracce di
segni sotterranei. Così, nel processo di donazione di un’ombraluce, la poetessa
veicola scambi tra natura e individui che si collocano come sottili filamenti
per un fitto colloquio d’antiche e accese intuizioni.
Nel
complesso, la verità della poesia di Giorgina Busca Gernetti è naturalmente ed
essenzialmente protesa con fede profonda a ricercare le ragioni dell’esistere, a
raccogliere in se stessa il centro dell’universo nella tensione di una ricerca
di Dio e dell’amore, contro tutte le forme violenza e di preclusione.
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Recensione |
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