Foresta mio dizionario è un'opera in cui l’Autrice è la
voce dell’Amazzonia e agisce – come si legge nell’Introduzione di Mario Luzi
–
“su due fronti con pari generosità: quello dell’antropologia che ha pratica in
studi delle parole indias e in analisi del fenomeno, catastrofico per le
popolazioni indigene, e quello poetico del grande canto su una realtà umana e un
ordine naturale distrutti”.
Tutta l’opera di Márcia Theóphilo, la poetessa brasiliana
candidata al Nobel e Testimonial dell’Unesco per la Biodiversità, è dedicata
all’impegno di salvaguardare il patrimonio naturale e culturale della foresta
amazzonica dalla sua distruzione.
In un’intervista dice: “Nel mio lavoro ho cercato di fare una fusione
tra memoria emotiva e memoria culturale, tra poesia e documentazione, tra mondo
arcaico e mondo contemporaneo, creando un tutt’uno in cui tutte queste materie
si compenetrano. Penso però, che senza la poesia non si può arrivare all’anima
della foresta. L’antropologia è una disciplina che ha finito con il privilegiare
gli oggetti e la cultura materiale. Io ho privilegiato il soggetto più leggero,
l’anima, la poesia.”
Anche l’Abruzzo ha il privilegio di essere una delle regioni
particolarmente amate dalla poetessa. Infatti, alla sua particolare sensibilità
naturalistica non sono sfuggite le peculiarità del territorio più verde
d’Europa, l’Abruzzo dei parchi, delle riserve naturali e ambientalistiche. La
poetessa […] ha anche dedicato due sue liriche alla città dell’Aquila funestata
dal terremoto e alla pineta dannunziana pescarese.
Un ringraziamento, quindi, a Márcia, con il rinnovato
apprezzamento e affetto del popolo “forte e gentile”.
16/12/2010
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