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Già vinti nel cuore. Un carteggio famigliare
Nell’ottobre del 1943, a Kos,
avvenne la più grave strage di ufficiali italiani, dopo Cefalonia, di tutta la
seconda guerra mondiale, seguita dalla deportazione e dall'eccidio degli ebrei
sefarditi, da secoli insediati nell’isola.
Armando Mancini, un giovane
professore di Serramonacesca, in provincia di Pescara, dopo una strenua
resistenza ai tedeschi, scomparve, ma non si è mai saputo come. Il libro Già
vinti nel cuore di Francesco Mancini (Solfanelli Editore) tenta di
ricostruire, attraverso lettere e testimonianze, gli ultimi istanti di quella
tragica vicenda, che è anche storia e calvario di gente e di terra d’Abruzzo,
sullo sfondo del conflitto bellico e della successiva costruzione democratica
del Paese.
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Recensione |
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