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Il futuro del libro
Chiude la libreria (…): lutto cittadino o ineluttabile turn over commerciale
legato al progresso tecnologico? (…) dispiacere per l’interruzione di
un’attività culturale e di crescita socio-economica (…). In effetti, la chiusura
di una libreria non può non privare tutta la comunità di un punto di riferimento
culturale, un fucina di idee e di pensiero che arricchisce la conoscenza e
l’anima dei lettori.
Queste considerazioni mi affollavano la mente mentre
riflettevo su un’altra “mutazione genetica” riguardante il futuro del libro. A
giudicare dalle previsioni degli addetti ai lavori, il trend attuale indica un
incremento dell’e-book, che sembra già annunciarsi come il preferito,
soprattutto fra le nuove generazioni. Davvero, allora, il tradizionale libro
cartaceo è destinato a diventare una specie in via di estinzione?
Per la mia
formazione, il piacere dell’impatto sensoriale, cromatico e affettivo, del
fruscio delle pagine, nonché del poter sottolineare brani a matita, è
irrinunciabile, soprattutto quando si tratti di romanzi o di poesie, come pure
esplorare romanticamente una libreria per scovare l’oggetto del desiderio,
possibilmente tascabile, da sfogliare prima di addormentarsi o da leggere
ovunque, senza preoccuparsi della manutenzione del software. Certo mi rendo
conto che, con un buon lettore digitale, su un unico dispositivo si possono
trasportare intere biblioteche, a costi davvero competitivi, rispettando gli
alberi e utilizzando funzioni che, nella mia opinione, si mostrano vincenti
quando si tratti di testi legati a un lavoro di ricerca che richiedono
consultazioni a link esterni, così da essere reperiti più velocemente. E allora,
mi viene in mente la sempre saggia locuzione latina derivata da Aristotele “in
medio stat virtus”.
Spero che i due tipi di pubblicazione, dopo questa prima
battaglia che miete, comunque, vittime, riescano a convivere in pace, e che gli
editori possano conciliare i minori costi editoriali elettronici con un mercato
tradizionale. D’altronde, ogni progresso reca pro e contro, nel suo
inarrestabile cammino. Saranno i lettori, con le loro preferenze, a decidere.
Tra pronostici controversi, credo che l’importante sia la riscoperta della
parola scritta da parte di un vasto pubblico. A ciascuno il suo formato, quindi,
perché, come dice Orazio, “est modus in rebus”.
04/11/2010
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