Introduzione a
Parole alle Parole
di Angelo Del Vecchio
la
Scheda del
libro

Daniela Quieti
Questa prima raccolta di testi poetici di Angelo Del Vecchio è un
consapevole progetto intriso di sapiente e dinamica percezione del proprio e
dell’altrui cammino. Quasi attraverso una lente magnetica, egli “veste e
spoglia / tra natura e cosmo” temi ed esiti consapevoli di una “trascendenza
che non volge alla credenza” nel tormentato vivere del terzo millennio.
L’opera è permeata da originali versi che sembrano rompere schemi e
sintassi in bilico fra pieni e vuoti, perdite e vincite, silenzi e richieste,
tutti tesi a delineare una rinnovata percezione di parole e significati
dell’oggi ma scaturiti da stratificate origini ancestrali. L’autore offre
molteplici spunti di riflessione attraversati da un’attualità di giovane artista
a tutto tondo (attore, regista e sceneggiatore teatrale), interprete della
collera, della disillusione, della satira intellettuale e, soprattutto, “misericordia
la concordia”, di una condivisa pietas che si avvale “dell’onore” per
riscattare dal ricatto “l’uomo e la sua essenza”.
C'è un’intima amarezza sottesa che pervade i testi e s’incarna in
elaborazioni lessicali ritmiche e vive di immagini inconsuete o multimediali.
Ogni poesia codifica in sostanza, con abilità, il “canto e disincanto”
che dalla mente e dall'esperienza del poeta si offrono al lettore.
Nel conflitto fra ideali e sentimenti, luci “troppo accese / oppure
troppo spente”, con originale cifra stilistica Del Vecchio esplora la
potenzialità espressiva di un linguaggio che gli deriva dalla sua esperienza di
attore, il quale sa inspirare ed espirare “respiri” sorprendenti, capaci di
raccontare dal vivo in modo identificabile all'istante “il profilo
inesistente” e il tratto indegno “di una morte sopravvissuta” a
viaggi di sepoltura virtuali.
Come scrive il poeta Davide Rondoni nella prefazione all’opera, “il
segreto movimento, il ritmo profondo di questo libro e dei suoi risultati
speciali”, è “una dolorosa e critica insoddisfazione nei confronti della realtà
contemporanea. Ovvero un’assenza. Un vuoto che sembra animare un pieno”.
È la chiara prerogativa di questa selezione poetica quella che,
composizione dopo composizione, aggrega, al di là delle liriche stesse, “parole
alle parole” nate da una profondità interiore intrisa di sangue e d’anima
alla ricerca del sé e dell’altro da sé, nella speranza di riconoscere un approdo
oltre questa prigione terrena dove il male e la violenza regnano sovrane. “Ammesso
che l’ora ed i giorni i mesi e gli anni da trascorrere / abbiano del vento che
rallenti la corsa” ma che ricordi “della pelle e degli odori del sole e della
luce”.
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