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Prefazione a
Il silenzio delle stelle
di Andrea Costantin
la
Scheda del libro

Daniela Quieti
Inde irae, dice Giovenale
nella prima satira, inde irae et lacrimae, da ciò le ire e le lacrime. La
locuzione latina è il titolo della prima sezione e del racconto iniziale del
libro Il silenzio delle stelle, l’ultima pubblicazione di
Andrea Costantin, il quale di vicende di quotidiana umanità e disumanità con
sentimento, ritmo narrativo, fluidità e trepidazione racconta.
Nelle implicanti circostanze
descritte si muove ancora il commissario Leonardo Savelli, detective d’anima e
di vita – già ben delineato nella precedente raccolta dell’autore Luna nera
– intorno al quale si dipanano episodi che suscitano sdegno e sofferenza.
Egli indaga con maggiore
consapevolezza scenari metropolitani di una contemporaneità sempre più afflitta
dal declino sociale ed economico. E continuano a essere sempre le categorie
svantaggiate a subirne i negativi effetti che si configurano spesso in criminale
iniquità.
L’opera si suddivide in tre
sezioni, due di narrativa (la già citata Inde irae, seguita da
Viaggi organizzati) alle quali l
scrittore accosta, a chiusura, come nella formula già sperimentata in precedenti
lavori, la sezione di poesie Il silenzio delle stelle,
che dà il titolo alla raccolta.
Costantin trae ispirazione da
un’attenta analisi del mondo, senza tuttavia abbandonare la sensibilità del
poeta e la lucidità, anche umoristica, del giornalista: “… le cose del giorno
prima… per quanto negative, perdono molto della loro forza e spesso si
dissolvono completamente la mattina seguente…”. Ma la solitudine non
spaventa chi non è “vittima delle convenzioni sociali… non è la società
stessa, quella che ha creato questa fitta rete di necessità che sono la
famiglia, le ideologie e le religioni…?”.
I racconti riverberano i
variegati destini dei personaggi modellati con occhio attento a una vita “uguale
a quella degli altri, fatta dalle solite cose che caratterizzano un’esistenza,
dal lavoro alla famiglia, agli amori e ai dolori”. Ogni storia è avvincente
e ricca di particolari descrittivi che donano autenticità e suspense ai risvolti
noir e sociali. Non entro nel merito specifico dei percorsi narrativi perché
toglierei ogni sorpresa e coinvolgimento emotivo al lettore.
Il silenzio delle
stelle, invece, la sezione di poesie che chiude l’opera, sembra voler
risarcire “qualsiasi cuore stanco” di ogni oscurità e menzogna, strappare
un ricordo, aprire il cielo sotto le stelle di una notte fredda, lontano dalle “rovine
/ Avvolta nella nuova luce / Protetta sulla nuova via”, nel luogo in cui “La
tempesta si dissolve lenta” per spingere le tristezze esistenziali “lontano,
verso l’orizzonte / Dove il mare è più azzurro”, e, pur tra sogni inquieti,
dimenticare tutto il dolore.
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Materiale |
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