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Sinfonia per San Salvi. Variazioni per parole e musica, “Litania su Piombino”
La nave dei folli dal padiglione / delle Agitate / ondeggia sul mare di erba, / di
pini, si infrange contro il muro / che divide il giardino dal mondo.
Roberto
Mosi si qualifica nel panorama della Poesia contemporanea a Firenze per
la sua ampia ed articolata produzione in versi, nelle vesti di ispirato
ricercatore tra reale ed ideale, reporter attento che dalla dimensione del
contingente sublima distillate verità introspettive ed etico-sociali, quale
sensibile esploratore della cultura del territorio, supportato dalle ascendenze
evocative della storia e del Mito.
Crede nell’Interdipendenza fra le Arti e lo attesta il suo legame con il
parallelismo Figurativo Espressionista dell’amico artista, Enrico Guerrini ed i
Video Art sui suoi cicli lirici, curati dal critico d’arte Virginia Bazzechi.
Nei suoi eventi letterari performativi onora il concetto di SORORITA’ FRA LE
ARTI, codificato nell’antichità dagli assiomi tramandati: l’”Ut pittura Poesis”
dell’Arte poetica di Orazio ed un detto di Simonide di Ceo, riferito da
Plutarco: “La Pittura è Poesia muta e la Poesia Pittura parlante”. L’autonomia
e sinestesia delle Arti è stato confermato da numerosi pensatori, come Goethe
nelle sue riflessioni sul sapore dei colori e lo sottoscrive il saggista e
critico letterario inglese Walter Pater in suo passo: “Sebbene ogni Arte
abbia il suo specifico ordine di impressioni e un incanto inconfondibile, può
osservarsi che ogni arte tende a trapassare nella condizione di un’altra”.
Il recente libro Sinfonia per San Salvi, è un progetto editoriale diretto da Roberto Mosi in collaborazione con gli
interventi di Nicoletta Manetti e Gordiano Lupi, corredato da 28 fotografie
dell’autore in bianco e nero che riportano le immagini di murales ed anfratti
ambientali odierni, riguardanti interni ed esterni di uno dei Padiglioni
dell’ex-Manicomio riprese dalle griglie in ferro che sbarrano porte e finestre,
secondo una concatenazione di accenti lirici che approdano a Piombino, città
delle spente Acciaierie nella criticità industriale dell’oggi, secondo la
visuale appagante del mare dalla panoramica Piazza Bovio.
Il testo, composito e corale nella sua miscellanea rielaborata da precedenti
Sillogi – Concerto; NonLuoghi; Parole e paesaggi; Navicello etrusco – è dedicato
a Carmelo Pellicanò, ultimo Direttore Psichiatra che ha curato la fase di
transizione operata dalla Legge 180 di F. Basaglia – 13 maggio 1978 –
finalizzata alla chiusura del Manicomi. Il Parco San Salvi in data 25 aprile-1°
maggio dello stesso anno fu aperto alla cittadinanza ed i giovani della Brigata
Rodolfo Boschi di Grassina, realizzarono con l’aiuto degli artisti della Tinaia,
un murales su disegno creato dagli esuli cileni, in omaggio alla poesia “La
città” che Pablo Neruda dedicò a Firenze, quando nel dopoguerra del 1951 ritirò
la cittadinanza onoraria.
La studiata orchestrazione di testi poetici e testimonianze plurime – tra cui
la canzone di Simone Cristicchi “Ti regalerò una rosa”, vincitrice del 57°
Festival di Sanremo sul tema della follia e della solitudine – si offre come una
sinfonia melodica, nel ricordo di coloro che hanno sofferto il discrimine tra
follia e ragione, verso un umanesimo da riabilitare secondo nuove direzioni
rigenerative ed educative. Emblematici i tempi della sintassi eufonica nelle
modulazioni ritmiche al pari delle partiture musicali del Tempo e dello Spazio,
alleate alla memoria sul refrain “TERRA”: “DESOLATA”, “FOLLIA”, “LIBERATA”,
“RICONQUISTATA”.
Il poeta-fotografo
Roberto Mosi dà prova ancora una volta di saper esaltare l’icasticità dello
scatto fotografico al servizio della parola mito-poetica tra grafema e fonema,
catturando l’identità dinamica dei luoghi, facendo proprio il concetto di “Terzo
paesaggio” enucleato da Gilles Clèment per le aree dismesse diversamente
biologiche, stigmatizzando i suoi densi itinerari lirici.
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Recensione |
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