Alessia
Come
costruire un viaggio di luoghi e date di avvenimenti e cose in modo originale.
Questo è Alessia opera importante e acuta. Si rimane sbalorditi dall’estro e
dal ritmo che Raffaele impone ai suoi versi.
Pregevole l’idea di partenza il
1984 e poi luoghi stagioni oggetti che diventano simboli dove incastonare
Alessia figura che rappresenta il fulcro dove si muove con molta abilità il
nostro autore. Ogni poesia sorprende per il ritmo che entra nel nostro inconscio
nel nostro quotidiano non concedendo spazio alle pause ai ripensamenti. Tutto
procede ed emoziona si citano poeti, luoghi che meravigliano soltanto ad
ascoltarli e noi rimaniamo incollati a questo personaggio.
Poesia che si
assapora anche nella ricerca mai esasperata ma attenta al senso simbolico delle
parole che ridefiniscono limiti e contrasti. Il poeta napoletano che collabora
con numerose testate letterarie prestigiose ha pubblicato molte raccolte
poetiche delineando un percorso prezioso dove la ricerca stilistica “si accorda
con l’acutezza visiva dell’autore”, così Antonio Spagnuolo nella centratissima
prefazione che ben delinea il lavoro nella sua essenzialità.
Cosa nasconde il
nostro all’interno di ogni verso, cosa muove l’autore a dipingere un personaggio
femminile incalzato dalla frenesia di Raffaele nel rendere tecnicamente ritmica
ogni frase direi ogni parola, questo mi colpisce dell’opera, il ritmo, la
presenza costante di una meticolosità da esplorare. Cosa racchiude nel suo
involucro “Alessia”, un viaggio inconscio, una disperata attualizzazione del
presente, un film muto, una scorribanda di sogni e metafore, una giostra
emozionale.
Si può interpretare la parola e la forma, invadere il campo d’azione
dove si svolge la quotidianità, dove anche il personaggio maschile Giovanni
interpreta l’oggetto, il corpo, la condivisione.
Un viaggio, un brivido senza
certezze senza proclami.
|