| |
L’enigma delle forme
Il verso di raffinata musicalità, si snoda in endecasillabi
alternati, a tratti, in doppi settenari, arricchendo semanticamente il
linguaggio con latinismi e grecismi e termini arcaici, che ben si allineano al
contenuto e allo stile raro e, quindi, prezioso del poeta Alessandro Mirannalti.
Riguardo ai contenuti già si delinea in limine per la poesia “Le forme
del nulla”, come una prefazione in relazione e sintesi di tutto lo svolgimento
poetico del libro dal titolo “L’enigma delle forme” in quanto impossibilità di
togliere il velo immersi come siamo nel mistero noi stessi, solo forme
quali effimeri umani. Benché il poeta tenda a che si schiuda il vero, rileva
solo apparenze, forme mutevoli, insondabili, monadi senza finestre. C’è
nell’insieme delle liriche una ricerca semantica e figure retoriche quali
ossimori, allitterazioni, anafore, assonanze, tanto per citarne alcune, che
arricchiscono il suono e il contenuto.
A tratti, attraverso lo sguardo contemplativo del poeta verso
la Natura con le sue luci-ombre, si percepisce il riflesso nelle varie
valenze della nostra condizione umana. Luoghi, persone, reminiscenze giovanili,
rimpianto del tempo dissolto e prosegue lo sguardo sul filo dell’annientamento,
del vuoto, senza mancare, però, al ludo ironico, come si rileva in alcune
poesie .
Infine, ecco, che in exitu “L’orchestra dei grilli di
Vicoferaldi” terminando con i versi “Per che, per chi l’intera notte
estiva / l’intera estate suona / l’orchestra dei grilli?”, non possiamo fare a
meno di pensare , quale metafora, al perché dell’umano vivere.
| |
 |
Recensione |
|