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Ruanda oggi (appello alla cecità politica)
16 agosto 2019
Ruanda, con la capitale Kigali (1,2 milioni di abitanti) è
oggi, un Paese molto diverso da 25 anni fa dopo i massacri tra hutu e tutsi. Un
Paese oggi diverso che ha saputo rinascere e costruirsi una identità, grazie
anche al Presidente Paul Kagame che ha pianificato una serie di politiche
economiche e sociali, che, da Stato, emblema della povertà più assoluta, è
arrivato ad essere modello di sviluppo per l’intero continente. Cosa succede?
Perché gli altri Stati africani non prendono a modello il governo d’oggi di
Ruanda? C’è la possibilità di sviluppo delle Nazioni africane grazie ai loro
giacimenti e ricchezze naturali.
Se vogliamo il benessere di tutti in modo che
non ci sia più il traffico di emigranti, la strada da percorrere è questa :
permettere il loro sviluppo allontanandoci dalla politica avventata e
d’interessi della Francia specialmente, in Libia, che ha provocato l’ondata,
una piena senza limiti, di persone che vengono da noi senza aver la possibilità
né di un lavoro né di istruzione; persone che da noi non sono ben gestite per
integrarli in maniera armonica, là dove è possibile, da permettere loro lavoro
quindi diritti e doveri, in modo da evitare dissidi e criminalità nel caso
trovassero anche da noi la miseria.
S’intreccerebbe, altrimenti, per i nostri
egoistici interessi su quelle terre, una volontà di islamizzazione europea che
pare voluta dall’Arabia saudita, la quale finanzia l’immigrazione attraverso la
sua enorme ricchezza dovuta al petrolio. E’ questa via di apparente pacifica
immigrazione, se non saputa gestire, che si trasformerà in invasione che ci
porterà al disastro futuro, invasione che sempre ha voluto l’Islam, come ci
racconta la storia.
Ma qua da noi siamo rimasti ancora con l’idea del “fascismo” e
se qualcuno ama la nostra bella Italia e esprime il desiderio di migliorare la
nostra Nazione, sia economicamente che socialmente con una “giustizia” che
funzioni è tacciato di fascista. Così fate pure italiani d’oggi, veri buonisti,
la vostra politica cieca senza lungimiranza, ma ciò, che credete di affermare
come “buone azioni” (che buone non sono, se si accolgono giovani stranieri, per
lasciarli sulle strade a chiedere l’elemosina, quando invece potrebbero con il
lavoro trainare la nostra economia, se non altro per i lavori che i nostri non
vogliono fare) si ribalterà, a vostro stesso danno, cioè ai vostri figli, come
un boomerang.
A mio modesto avviso, la politica necessaria e urgente oggi è
di attivare quelle strutture e scelte, per sollecitare le coppie di giovani
(onde evitare la fuga dei cervelli) a incrementare le nascite per una società
più giovane e dinamica e combattere la corruzione; in sostanza. dare priorità
alle più fondamentali necessità perché un Paese progredisca davvero.
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