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Fuga dal bunker

Tra i documenti della Cia declassificati, ce n’è uno che ha attirato l’attenzione di molti osservatori, perché riporta una notizia molto interessante dal punto di vista storico:Adolf Hitler non sarebbe morto nel bunker di Berlino ma sarebbe fuggito da Berlino prima dell’arrivo dei Russi. Sarebbe vissuto, almeno fino a metà degli anni Cinquanta, in America latina secondo un agente della Cia: prima in Colombia e poi in Argentina.

Ma un’altra versione della fuga di Hitler da Berlino parla di un’altra meta più vicina, sempre in Europa: la Spagna del generalissimo Franco, che grande riconoscenza doveva a Hitler per gli aiuti decisivi nella guerra civile. A farsi interprete di questa seconda tesi, documentata sulle fonti ma in libera ricostruzione, è il romanzo di Franco Massari “Fuga dal bunker”.

Su basi dunque documentarie ma attraverso la rappresentazione del narratore, il libro ci porta nel bunker della Cancelleria del Reich durante gli ultimi giorni della guerra, con i Russi alle porte di Berlino. Facendoci vedere che Hitler e Eva Braun non si sono affatto suicidati per sottrarsi alla cattura, come si era detto al momento della conquista russa della città, ma sono fuggiti. A prendere il posto di Adolf è stato un sosia di Hitler, individuato per la sicurezza del fürer, dopo l’ultimo e più pericoloso attentato. Sosia che i capi delle SS tenevano per ogni evenienza in prossimità del bunker per qualsiasi evenienza.

Il romanzo è anche la storia del sosia, Bernd Hayek, fanatico nazista della prima ora, in crisi di fede e di identità, via via liberatosi dagli annebbiamenti dell’ideologia SS e disposto ormai a tradire il Reich e addirittura a farsi autore di un attentato a Hitler. Ma, proprio strumentalizzando i ripensamenti di Hayek e fingendo di non averne consapevolezza, il suo superiore e capo della sicurezza del bunker gli stringe attorno il piano diabolico che lo destina a interpretare la parte di Adolf suicida, mentre nella parte di Eva si cala Cornelia, anche lei SS, una fanatica invece dalla fede incrollabile, amata da Hayek (e il romanzo traccia anche il percorso di questo amore attraverso le pagine di un diario segreto in cui il protagonista si confida con la donna).

Il racconto in presa diretta e l’aggiunta di alcune appendici di altrettanti testimoni oculari, rendono il libro avvincente, interessante per le molte notizie storiche di cui è ricco e per un’indagine psicologica profonda della traiettoria dall’invasamento alla delusione di un fanatico nazista.

Recensione
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