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L'illusione dei miei passi
Dice Adonis che
la poesia è essenzialmente impeto e trasgressione, in tutte le direzioni, al di
là del tempo e dello spazio, degli individui e della società. E, dietro a questo
impeto, refrattario a qualsiasi forma di indottrinamento religioso e a ogni
forma di fanatismo, Adonis si misura trasgressivamente con la sua formazione e
con i dettami dell’Islam, senza tuttavia rinnegare la sua identità
arabo-mussulmana eppure reinventandola attraverso l’esperienza dell’esilio che
lo ha visto passare da una cultura all’altra. E, abbracciando sia la tradizione
occidentale del lirismo alto e filosofico di Hölderlin e Rilke, sia quella
orientale di autori classici come Niffari e Abu Nuwas, pur rispettando le forme
antiche della scrittura araba si libera dalle strutture tradizionali per
ricercare il valore assoluto della parola attraverso il verso libero.
La sua conoscenza
e la sua pratica delle metropoli, Parigi oltre a Beirut,
Marrakech, Fès e Il Cairo, ha consentito ad Adonis di materializzare nella forma
fisica della città, origine e serbatoio dei sentimenti e delle emozioni umane,
la riflessione profonda sulla nostra contemporaneità, come appare in questa
colorata antologia intitolata emblematicamente alla valenza positiva e
sorprendente del principio di contraddizione, L’illusione dei miei passi
(Edizioni del Leone).
>È una poesia che
parla di amore, di desiderio, di amicizia, di fedeltà, riportando ogni aspetto
e ogni situazione alla realtà metamorfica della vita interpretata non solo
attraverso gli impulsi dei sensi ma anche dietro alle sollecitazioni della
testa. Ed è proprio questa energia intellettuale a scoprire che il
corpo non è solamente il luogo della sensualità e delle emozioni, ma il legame
materiale, tangibile, tra l’uomo e la natura. La poesia si fa interprete di
questa scoperta. E la poesia è come l’amore, e rinnova sempre i sentimenti delle
persone, dà nuove energie e apre orizzonti verso la bellezza della vita. È una
luce che illumina la strada verso l’incognito. E come l’amore la poesia è uno
spazio aperto e, quando la scienza o la filosofia non offrono risposte al
mistero della vita, si converte nell’unico mezzo capace di parlare a tutti, di
dialogare con l’anima, facendo sentire ad ognuno quello che ancora non è in
grado di spiegare.
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Recensione |
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