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È un delicato omaggio dello scrittore trevigiano alla sua città, alla sua gente e alla sua armoniosa parlata, che l'autore da sempre si porta nel cuore, la nuova raccolta di poesie di Emilio Gallina `A me tèra `a me zénte Emilio Gallina infatti ha sempre amato molto Treviso, fin dai tempi dell'infanzia, trascorsa in via Carlo Alberto. Successivamente, dopo il bombardamento del 7 aprile del '44, Emilio Gallina è vissuto a Postioma, nella campagna della Marca, a contatto con la gente dei campi, semplice e solidale nella dura fatica del vivere quotidiano, scoprendone la dolcezza e la genuinità di sentimenti. Quest'esperienza è stata particolarmente significativa per Gallina, che ha imparato ad amare ancor di più la sua terra, con la sua parlata, í suoi usi e tradizioni, che sono diventati materia viva e pulsante della sua poesia.

'A me tèra 'a me zénte riprende temi già precedentemente trattati dall'autore, che ne caratterizzano la particolare sensibilità e delicatezza d'animo; qualità che si sposano felicemente ad una squisita padronanza del linguaggio. Nella prima parte l'autore ferma la sua attenzione sui loghi de Marca, l'acqua e la particolare architettura trevigiana, il vicino Montello, i colmelli abbandonati, luoghi geografici ma anche luoghi della memoria e "loghi" come elementi distintivi del paesaggio.

"Aquarei de stajón" trasforma invece Gallina in un abile pittore che con mano sicura tratteggia piccoli schizzi, evocando fiori e bùti sui rami veci, odori, colori e profumi della sua terra. A concludere questo quadretto trevigiano ritrati e soàse, con cui il poeta invita a soffermarsi sui personaggi che, nel tempo, hanno costituito trama e ordito della trevigianità. Completa il volume una piccola appendice con le note dell'autore ed un utile glossario ad uso dei non trevigiani. (l.p.)

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