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Giacinto Spagnoletti, un maestro di letteratura e di vita
Una raccolta che aiuta a rimeditare la figura di un grande
concittadino
A giorni Antonio Dellisanti editore distribuirà in tutte le
librerie e le edicole, l'interessante volumetto II filo dell’affetto -
omaggio a Giacinto Spagnoletti -, a firma del critico letterario Angelo
Lippo. La pubblicazione, a cinque anni dalla scomparsa dell'illustre maestro
tarantino, intende ricordarlo e restituirlo alla sua città natia, soprattutto
perché la sua lezione non diventi per Taranto un'altra delle moltissime
occasioni mancate, nei confronti di un suo figlio illustre. A ripercorrere le
tappe salienti del percorso culturale di Spagnoletti si intrecciano in una
altalena di momenti, le occasioni recensorie che l'autore ha scritto nel tempo,
all'uscita delle singole opere di colui che è stato classificato come uno dei
critici più onesti del secolo che ci siamo lasciati alle spalle. Il lavoro di
Angelo Lippo, lo sottolinea nella prefazione Alberto Altamura, "offre
all'attenzione pubblica una serie di contributi, spunti e riflessioni che ci
aiutano a rimeditare la figura e l'opera di Giacinto Spagnoletti". I singoli
interventi, superando la stessa frammentazione contingente dello spunto
occasionale da cui partono, hanno il merito, sempre a parere del critico
letterario Alberto Altamura, di "cogliere le diverse sfaccettature dell'operare
critico e creativo dello Spagnoletti", e finiscono per "restituirci il profilo
di un maestro non solo di letteratura ma anche di vita". Tutto il lavoro di
Spagnoletti, a cominciare dalle prime poesie del 1941, si snoda attraverso il
bisogno di capire a fondo gli uomini e la verità della vita, e per farlo egli si
tuffò a capofitto nella lettura per "snidare la poesia ovunque anche quando era
nascosta o se ne stava appartata dai clamori" (Dante Maffia). Ma egli seppe
andare oltre, perché dentro di sé nutriva l'ambizione di "Saper leggere gli
uomini come i libri...E trovo, perciò, indispensabile far collezione di uomini,
oltreché di libri". I titoli delle sue opere sono davvero tanti, e spaziano
dalla Poesia alla Narrativa, dalla Critica letteraria alla compilazione di
Antologie divenute nel tempo riferimenti storici, nonché saggi dedicati a
tantissimi scrittori. Stupisce, nell'insieme, il modo in cui egli riesce a
tradurre nella più alta dimensione culturale anche fatti minimi o trascurati da
tanti altri suoi esimi colleghi, perché: "Nessuno più di Spagnoletti odiò i
canoni e le ideologie; nessuno più di lui amò invece soprattutto il dono delle
opere, e il mistero esistenziale, l'inopinabile, spesso, prodigio creativo dei
loro autori, dei loro destinati caratteri" (Plinio Perilli). II volumetto, che
si avvale della collaborazione di un raffinato esperto della grafica d'arte,
l'artista massafrese Nicola Andreace, colma un vuoto sull'opera di un Maestro
della storia culturale del nostro tempo.
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Recensione |
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