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La Vita Trasformata. Vai Ciano: Muri e Tasi!
“Vai Ciano: Muri e Tasi!
La Vita Trasformata” è l’ultimo libro pubblicato da Rino Piotto,
scrittore padovano che aveva già pubblicato con l’Associazione Carta e Penna “Il
Nulla e il Tutto” nel 2009. Si tratta di un omaggio a Luciano Piotto, fratello
del nonno dell’autore, morto durante la Prima Guerra Mondiale, nella ricorrenza
del centenario dell’”inutile strage”. Il messaggio che Rino Piotto vuole darci è
però di più ampio respiro e trascende l’episodio storico.
Libro innovativo
Il libro si presenta come un
volumetto innovativo che assomiglia più ad un album antologico che a un libro
classico. L’autore, come in forma meno evidente aveva già esplorato in altre sue
precedenti pubblicazioni, combina insieme il racconto alla prosa poetica alla
poesia con frequenti richiami di tipo giornalistico che evidenziano alcuni
passaggi. Sono inserite diverse foto di famiglia, documenti d’epoca con
collegamenti all’attualità e soprattutto tanta creatività completata con altre
precedenti esperienze e riferimenti ad altri autori in una composizione
variegata dal contenuto unitario nel tema di fondo.
Filo
conduttore
La partenza per la guerra di
Luciano Piotto dalla “casa bassa e lunga in Contrà Barina” e la notizia della
sua morte sul fronte animano le riflessioni del racconto sia per quanto riguarda
il protagonista sia per i famigliari che condividono il dramma umano di “una
tragedia più grande degli stessi protagonisti”. Su questi pilastri Rino Piotto
fa ruotare tutte le considerazioni e i messaggi fondati su una variegata
panoramica di ricordi e di prospettive. Sarebbe fin troppo limitativo una
condanna della guerra, che manda tanta gioventù allo sbaraglio come carne da
macello, per cui Luciano vive in chi lo ama nell’io invisibile che trascende la
vita terrena. Questo episodio, comune a molte altre vittime in ogni tipo di
guerra, offre spunti di riflessione non solo sull’evento bellico.
Messaggio
Il tema fondamentale del
libro è la trasformazione della vita nell’Universo “che sta gemendo le doglie
del parto” per dirla con San Paolo. Questa trasformazione è sviluppata con
testimonianze e ricordi dell’autore per quanto riguarda il territorio, con ampio
respiro antropologico. La “campagna dei Piotto”, proprietà di un unico padrone,
il bisnonno Giuseppe, subisce il frazionamento nel passaggio alle generazioni
successive con tanti proprietari discendenti diretti e indiretti, con campi
venduti o dati in affitto, finendo in un deterioramento preoccupante al giorno
d’oggi. Anche la trasformazione della famiglia patriarcale (“el gavasso”),
e del concetto di Patria in questo ultimo secolo sono evidenti in una società
diversa dove la globalizzazione interagisce e condiziona la vita di ognuno
perdendo valori antichi e fornendo strumenti nuovi.
Il senso di smarrimento
della ragione lascia però il posto alla fede che intesse e lancia un futuro
migliore fuori dal tempo e dallo spazio “dove in una dimensione universale
Luciano, il valoroso e intrepido soldato d’Italia, non ha più il dovere di
difendere una parte combattendo contro la parte avversa, perché adesso tutti
condividono la stessa dimensione in pace e armonia: passaggio felice dalla
competizione alla condivisione”. Il messaggio di Rino Piotto non è comunque
prigioniero di un fatalismo che condiziona passivamente questa esistenza terrena.“Luciano,
il soldato contadino che credeva fermamente di compiere il proprio dovere per la
Patria, era morto. Era stato sconfitto nella battaglia, la sua partita era
persa”. Ma invita a credere e lottare per i propri ideali: “Solo dopo che
la tua esistenza effimera sarà perduta, potrai ritrovare quella eterna e là
anche tutti i tuoi sogni, che non erano stati realizzati, troveranno compimento.
Tutte le cose in cui hai creduto con amore, compresi anche gli umani errori,
saranno fatte nuove e vere perché la tua vita sarà redenta, trasformata: quella
che era la tua debolezza diventerà la tua forza”. “Sì, anche quando la
partita in questa vita terrena sembra persa, tu continua a giocare bene perché
questo è il significato più nobile del senso del dovere”.
Il radicamento nelle proprie
origini è un altro elemento forte che Rino Piotto ricerca e rilancia con
angolature diverse per restare ancorati alla propria terra, alle persone che ci
hanno preceduto e a quelle che continueranno questo cammino tribolato e luminoso
che ha senso soltanto se i protagonisti poggiano i piedi su dei valori
autentici.
Nella lettera introduttiva
al libro “Vai Ciano: muri e tasi!”, scrive Don Gianni Damini, parroco di
Fontaniva: “La vicenda tragica di Luciano è lo svelamento del destino, spesso
amaro, vissuto appena alcuni decenni fa da milioni di persone piene di dignità
anche nella sofferenza. Che la lezione non rimanga soltanto un “piacere
letterario”, ma si cali nell’esistere di ciascuno di noi”.
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Recensione |
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