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Linea di poesia delle tue fragole
Ritroviamo in questo e-book pubblicato su LaRecherche un’ampia selezione di
testi tratti da Alessia e Mirta, ultima raccolta di poesie in volume dell’Autore
campano, edito da Ibiskos Ulivieri Edizioni nel 2019, che ho avuto piacere di
leggere e commentare da non molto ed alla quale rimando preliminarmente:
http://www.literary.it/dati/literary/rienzi_alfredo/alessia_e_mirta.html
L’opera di scelta e selezione è di per sé una forte dichiarazione di poetica,
sia che avvenga a distanza di tempo, sia come nel nostro caso, dopo meno di un
anno. Va, tuttavia, detto che con questa operazione di editoria digitale Piazza
ci obbliga a confrontarci con le pieghe della sua poetica, ormai consolidata,
riconoscibile e coesa: infatti la raccolta della quale vengono riproposti una
discreta quantità di testi è particolarmente monolitica e la cernita dei testi
confluiti ne Linea di poesia delle tue fragole non avrebbe dato esiti troppo
diversificati, data la struttura narrativa, architettonica e stilistica di
Alessia e Mirta, che vien qui rappresentando in scala ridotta, ma mantenendone
tutte le prerogative.
E’ nota da tempo l’invenzione poetica di Raffaele Piazza,
poggiata sul muoversi di figure femminili, che col tempo hanno assunto le
fattezze, per molti versi iconiche e atemporali di Alessia, l’eterna ragazza
Alessia e di Mirta, intensa e più realistica e drammatica figura suicida. Va da
sé, quindi, che l’interesse in questa raccolta vada naturaliter alle parti
inedite, poste quasi tutte in apertura. Coerentemente in alcuni di questi testi
Piazza cerca continuità narrativa: « Tesse una musica il marino/ fluire senza
tempo, l’onda verde/ che trasparente vola nella forma/ di donna» (Tesse una
musica, p. 7). Si ritrovano quindi i climi e gli stilemi, originali e
riconoscibili, del poeta, ma affiora a tratti un tono più morbido e suasivo
(«magia duale», «incanto di sorgente», in Fiore di padre, p. 8; «il tuo di gioia
pianto», in Nuvole e Alessia, p. 25).
Quest’ultimo componimento citato ci dice
due cose: la prima è che pare un compendio stilemico del poeta napoletano e, non
a caso, è collocato nel corpo dei testi selezionati dall’ultima raccolta edita;
la seconda rimanda alla precisione architettonica, alla sempre viva tensione
strutturale di un poeta che riesce a scendere nel quotidiano (trasfigurato e
quasi arche tipizzato) con grazia non banale. La concatenazione dei frammenti
numerati di Nuvole e Alessia avviene a mezzo di e congiuntive che sembrano voler
aperta e inconclusa la sequenza.
Tra i testi inediti spicca quello dedicato a
Pasolini, che potrebbe suonare laterale, estraneo alla poetica dominante. Ma una
parola sembra accomunare l’humus pasoliniano, pur nella complessa articolazione
del testo, ed è “innocenza”. La stessa che in qualche modo viene simbolicamente
evocata dal titolo, che contiene uno dei lemmi più amati dall’autore, “fragola”,
frutto tipicamente di primavera, che profuma, come l’eterna, gioiosa e dolente
ragazza Alessia, di una stagione di semi e di speranza.
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Recensione |
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