| |
Poesie 2009-2016
Un florilegio di tematiche, scaturigine della poesia di Roberto Mosi,
incontriamo in questa raccolta dal titolo "minimalista", essenziale nella sua
coltivata semplicità.
I "Nonluoghi", i "Viaggi", "Florentia"— la "sua" città, da cui partire per
tornarvene e ritrovare se stesso come un Ulisse contemporaneo — il tempo perenne
dei Luoghi del Mito, appiglio all'incerto andare dell'oggi, alla nostra perenne provvisorietà, gli "Aquiloni", su cui piccole nuove vite incontrano sagge
esistenze in un volo di filastrocche: temi variegati, testimoni di tanti
interessi, di tante sollecitazioni che si incontrano in unitarietà e coerenza di
stile.
Le liriche di Mosi posano su una interna struttura del verso, che ha la forma
della prosa e la levità della poesia; le parole della consuetudine discorsiva si
incontrano e si uniscono in reciproca musicalità, in reciproca eco che coinvolge
Il lettore e lo rende partecipe dell'esperienza dell'Autore, nell'essenzialità
delle immagini' e delle atmosfere. Uno stile dai tratti anche sperimentali,
quasi esito di un "pacificato" futurismo negli elenchi di sigle dei pullman che
affollano i lungarni o nelle sequenze di termini dell'informatica, moderne raffigurazioni del messaggero Ermes. Uno stile che "si appropria" di liriche di altri e
testimonia, in una personale rilettura e ricollocazione nella contemporaneità,
l'origine alta del far poesia di Mosi, che muove da Saffo e Alceo
ricontestualizzati nella metropoli contemporanea, ma sa anche riscattare dalla
dimenticanza il senso antropologico comunicativo delle filastrocche della
tradizione popolare.
Una ispirazione altamente letteraria nella sezione dedicata a Marcel Proust,
in una ipotesi di non-incontri e di impossibili dialoghi fra Proust stesso e
Luchino Visconti, quasi un "d'apres" dai compiti d'esame delle "fanciulle in
fiore". Dialoghi non impossibili nell'invenzione della Cultura che si fa Poesia,
nell'incontro fra Letteratura, Musica, Arti Visive sollecitato dai versi di
Roberto Mosi.
Un incontro che si è svolto non solo nella "realtà" dell'elaborazione lirica
ma anche nella realtà della presentazione al pubblico del libro di Mosi, a cura
della Camerata dei Poeti: i quadri di Enrico Guerrini, gli interventi musicali di Angiolo Pergolini e di Franco Margari, l'introduzione di Carmelo
Consoli, Presidente della Camerata, le letture di Andrea Pericoli, la
riflessione di Silvia Ranzi sulla sororità fra le arti ne sono stati — nel
trascorso mese di febbraio — l'interessante e significativo coronamento.
| |
 |
Recensione |
|