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Pagine Sul filo sottile del tempo
Cooperazione
tra consumatori
Pagine di narrativa, impregnate di quella sensibilità poetica che Lilia
Slomp Ferrari esprime nelle sue molte liriche. Racconti “scritti
saltuariamente nell’arco di quasi trent’anni con dentro la vibrazione del mio
sentire”.
Il disegno di copertina del volume ne è sintesi metaforica: un tronco
annoso di betulla, una farfalla che vi si posa, qualche rara foglia viva, e una
bimba che l’accarezza pensando. Appunto, “le vibrazioni del suo sentire”, da
momenti scolpiti nel profondo, legati a luoghi e a cose le più minute: i Casóni,
a Trento, “là vivevo, soffrivo, arrancavo per un pugno di sogni”; la Cà
Rossa, coccolata dai ciliegi, dove si erano fermati i tedeschi in ritirata; i
fortini della guerra con ‘pericolo di bombe’;”mio padre operaio alla Sloi”, uno
dei troppi ‘empiombadi’ di tetraetile; quella “pergola de ua fraga enté le
nòt de luna piena”, dove nascevano gli amori e i figli; il ricordo del nonno
disertore, “perché non è con le guerre che si costruisce il domani per i
nostri figli”; “quel lontano 1968 con il sogno del Campanil basso”,
insieme al grande Bruno.
Fino al 2 gennaio 2008, ore 15, ed è freddo, “nell’attesa spasmodica
di farfalle bianche”. Chi può indovinare gli itinerari tortuosi del tempo?
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Recensione |
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