I
Sotto l’ombrello di un pino
s’espande il tempo di luglio
contorni evanescenti sul filo
della luce, pensieri spogliati
in acque verdi si bagnano,
mosaico tutto da comporre.
Affiorano i colori sulla tela
il fucsia striato di una camicia
l’indaco di una maglia di bimbo
che corre incontro al sole
il bianco candido di un’anatra.
Il nero d’inchiostro che incide
il foglio e partorisce un verso.
Indugia l’ora estiva, ristagna
dentro l’anima, può essere
discreta e invadente, si ritrae
e all’occasione si protende. |
II
In questo andare incontro
al sole sfolgorante di luglio
nella città ribollente
d’asfalto
in distese di girasoli
traboccanti
di luce, è il trionfo
dell’estate.
Palpiti di dolore s’annidano
nella stagione adorata:
spogli
di ogni velo, annullata la
difesa,
evidenziamo ferite recondite.
Ci interpella l’estate,
specchio
esigente, non ammette
finzioni.
Non vi è rimedio, solo
arrendersi
a questa luce senza domandare |