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Ogni sera Dante ritorna a casa. Sette passeggiate con il poeta
“Come viene spiegato nella Premessa (pp. 7-11), si intende
offrire, in questo volume, un resoconto di un percorso che si è avvalso della
ricerca e del confronto con le lapidi fiorentine che riportano versi del poema
dantesco disseminate nella città d’origine del poeta e “poste sui muri delle
antiche costruzioni, a ricordo di fatti ed episodi illustrati nel poema, che il
Comune di Firenze decise nel 1900 di collocare nelle vie e nelle piazze
cittadine” (p. 9).
Questo diventa il punto di partenza per una discettazione sul
senso dei vari passi danteschi scelti a suo tempo da una commissione del Comune
fiorentino con intellettuali orientati a sottolineare gli aspetti dell’Alighieri
più legati alla tradizione e alla società della città natale, in un itinerario
che si snoda tra Le origini, come ricordato nel primo capitolo, con la ripresa
di Inferno XXIII 94-95 per ribadire la “malinconia dell’esule e del politico”
(p. 19), il tema dell’usura, la figura di Corso Donati, l’acerrimo nemico
(titolo del terzo capitolo), l’episodio considerato dal poeta come la causa
iniziale delle guerre civili fiorentine, cioè La sciagurata scelta di
Buondelmonte, per proseguire poi con L’incontro con Beatrice, figura che così
tanto peso ha avuto nell’esistenza e nell’opera del poeta, con una visita al
“vicolo dello Scandalo” e con le riflessioni dedicate all’incipit del canto XXV
del Paradiso.
Ogni tappa è arricchita da osservazioni di varia natura, da
quelle inerenti al livello estetico, a quelle che rivisitano i dati storici, a
quelle interpretative a livello di lessico e significati del dettato, senza
dimenticare di sottolineare la valenza di una poesia che si rivela “specchio dei
nostri sentimenti” e “guida al dialogo con la bellezza” (p. 98), come
giustamente viene sottolineato.”
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Recensione |
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