|
Come un piccolo sogno
La vita è sogno, ci ricorda Calderon de la Barca e di “essenziale invisibile agli occhi” ci parla anche Antoine de Saint Exupèry, il cui pensiero è posto non a caso ad epigrafe della recente pubblicazione di Roberta Degl’Innocenti Come un piccolo sogno, edito per i tipi di Masso Delle Fate di Firenze nel marzo 2015 e prefato da Maria Rosaria Perilli.
Facendo proprio il pensiero di Exupèry “non si vede bene che col cuore”, la Degl’Innocenti ci conduce infatti pagina dopo pagina e attraverso le tre sezioni di narrativa poesia e fiaba in cui si articola il libro, nel suo sinestetico mondo di colori, profumi e sapori; un mondo in cui tutto palpita e pulsa, dal rosso dei papaveri in copertina al luccichio dei mattoni rossi e i gerani alla terrazza dell’Antica casa sita in una di quelle vie senza tempo:
«(…) finestra che si apre,
Walter Benjamin, come ben evidenzia Giorgio Linguaglossa, parla di “legge d’identità”, dell’a priori di ogni poesia, (“Ogni opera d’arte ha in sé un ideale a priori una necessità di esistere”). Una “legge” che sola può rivelare le connessioni con la vita e attraverso cui l’analisi della poesia identifica ogni unità presente in essa come funzione di una infinita catena di serie, nelle quali il poetato si dispiega (G. Linguaglossa). Possiamo dire che nella poesia della Degl’Innocenti il poetato indica il ponte di passaggio tra la forma e il ricordo. E tutto è ricordo e memoria nel volume della nostra autrice. E’ memoria che incanta nella poesia dedicata ai suoi cari, sia a quella per la madre Pierina Montagni che al padre, facenti entrambe parte della sezione “A mio padre e a mia madre”, sezione che ospita anche la poesia eponima.
“(…) Crepuscolo di ciglia.
E’ memoria nel racconto di Roberta bambina che scritto sotto pseudonimo, rivive l’esperienza dell’alluvione del 1966 a Firenze; e ancora ricordo e memoria nel racconto della casa dei mattoni rossi che prosegue nella già citata lirica Antica casa. Il piccolo sogno dell’io lirico trova la sua concretezza nel testo della lettera immaginaria dedicata alla sorella scomparsa precocemente e mai conosciuta:
(…)
Memoria, ma non rimpianto di gioie perse. Per questo la scrittura della nostra autrice non invecchierà mai in quanto “un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei sogni” (John Barrimòre). Probabilmente la memoria ha anche a che fare con entrambe le categorie di sogni: l’aspirazione, il desiderio di raggiungere qualcosa o esperire qualcosa. Recita la poesia eponima con andamento cantilenante:
«Come un piccolo sogno appena uscito
E ancora:
«Solo talvolta mi concedo,
Un volume Come un piccolo sogno, che non conclude infatti il percorso dei ricordi e dei sogni della nostra Autrice, come non ne conclude certo il percorso della scrittura. Dopo questo piccolo grande scrigno, la Degl’Innocenti saprà regalarcene molti altri nel suo percorso di vita e poesia. Caffè dell’Ussero di Pisa, 13 Novembre 2015 |
|
|