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Guglielmo e Maria
Una storia ai confini di Nord-Est fra il 1938 e il 1945
Tullio Reina è nato a Visignano d'Istria nel 1943 e vive a Trento. Questo è il
suo primo romanzo pubblicato, romanzo che fin dalle prime pagine conquista il
lettore per la freschezza della scrittura, il rigore della ricerca storica, le
pennellate di poesia nella descrizione di persone, luoghi e fatti che hanno per
protagonisti il padre Guglielmo e la madre Maria. La loro è una gran bella
storia d'amore sbocciata poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale
che trascinerà la popolazione in un vortice di eventi tragici, dalla storia
ufficiale talvolta non sufficientemente indagati o raccontati in modo oscuro.
Nelle pagine di questo romanzo che vuole essere una testimonianza di vita per le
nipotine Camilla e Carlotta, Tullio Reina ferma con chiarezza e sapienza episodi
chiarificatori sulla scacchiera bellica, specialmente italiana, intrecciati a
una microstoria affascinante per la ricchezza di particolari di un vissuto
lontano e per la sensibilità di penna. Penna che riesce a fotografare
personaggi apparsi anche solo marginalmente nella narrazione con la giusta
maestria, affidata a una scrittura che cattura e convince.
Oltre alle vicende della propria famiglia, alle vicissitudini che i protagonisti
devono vivere prima di coronare il loro sogno di vita, l'autore espone con
coinvolgimento personale l'atmosfera di un periodo storico focalizzato in una
Istria dove le identità di patria venivano manipolate, giocate in una guerra
tragica che ha mietuto migliaia di vittime anche fra i civili.
Il fascismo con quel trionfalismo marciante inevitabilmente verso la propria
caduta, la confusione di ruoli e responsabilità, la guerra partigiana, i
combattimenti su vari fronti, le delazioni, la paura, la fame, sono narrati
egregiamente insieme all'orgoglio di un uomo come Guglielmo, siciliano di
nascita e cuore, di appartenere all'arma dei Carabinieri. Si raccontano i suoi
progetti, l'incontro con la donna della sua vita, altri possibili innamoramenti
in un percorso che la guerra aveva segnato dall'isolamento per mancanza di
notizie, il pensiero che la sua Miči avesse scelto un altro corteggiatore. E il
tutto è descritto senza fronzoli, in uno scenario dominato dai seguaci di Tito,
i famosi titini. Le esportazioni e le sparizioni improvvise sono tratteggiate
senza esagerazione alcuna, ma con la fermezza e la coscienza di testimoniare un
tempo che appare lontano e che rischia l'oblio.
Arriverà il giorno in cui non ci saranno più figli a raccontare i propri padri,
nonni che troveranno il coraggio della parola scritta affinché i nipoti possano
conoscere e avere notizie che magari non sono mai state fermate.
Infatti, ogni uomo e ogni donna, ogni bambino vissuti in quel tragico momento
storico, custodiscono le tracce di un romanzo personale che purtroppo, a volte,
rimane solo racconto di famiglia, destinato a smarrirsi nel tempo.
Proseguendo nella lettura di questa esemplare testimonianza, non si può fare a
meno di pensare ai propri cari che non sono tornati, che non hanno potuto
narrare i patimenti e gli orrori, lo smarrimento dell'impotenza.
Tullio Reina ha avuto l'intuizione e il coraggio, sostenuto anche da tutta la
sua famiglia e in modo particolare dalla moglie Nadia, di ripercorrere il
passato, il suo passato e quello raccontato dal padre, dalla madre, dal
fratello.
In un magico puzzle è riemerso un intreccio di esistenze capace di catturare, di
commuovere, di farti indietreggiare nel tempo, quando ogni giorno era una sfida
al domani e i sogni divenivano sempre più difficili da sognare, quando bastava
poco, quasi niente per essere felici.
"Finirà questa guerra un giorno o l'altro. Finirà."
Sembra di udirle le voci di Guglielmo e Maria accomunate in brusio corale: ci
chiamano da ogni rigo di questo libro di storia e memorie, non urlano mai, non
imprecano, hanno la pacatezza della sapienza maturata dal dolore e la forza di
combattere per il futuro di quel loro bambino di nome Tullio.
Tullio Reina, divenuto scrigno di ricordi, testimonianza preziosa in un romanzo
che lascia un segno invisibile e indimenticabile, come quello lasciato da una
lacrima nel cuore.
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Recensione |
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