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Fogli di speranzaBisogna entrare con l’animo sgombro, in punta di piedi nell’anima della poesia nitida e di grande forza interiore della poetessa Annamaria Cielo che, nella sintesi dei componimenti, lascia vagare la fantasia del lettore, poiché tutti escono da un’anima che mira ad esaltare e equilibrare i reali bisogni di serenità individuale e mondiale. Le Sue parole mature, scelte con cura, hanno il valore dell’oro del grano maturo nel tempo della trebbiatura. Nutrimento di anima e corpo. La poesia, di questa raccolta etica e filosofica, non finisce mai di stupire. Nello svolgimento del profilo critico, da una a una, segnalerei qualche verso eccezionale ma lascio al lettore la possibilità di scoprire da solo e secondo le proprie emozioni, la bellezza della sintesi che, negli spazi tra riga e riga, si svela da sola come lampo di luce rivelante. Nella raccolta di circa ottanta poesie, che per valore di contenuto si equivalgono, non c’è nessun dislivello di forma sia nell’accostamento che nel contenuto.
Ed ecco il messaggio ampliato nella prima poesia della raccolta: “ Sperare è come avere | pietà di sé. Due - | sopra una zattera. | E vagare nell’alba | per tutto il giorno”. (L’alba ai desideri)”. In questo scrigno di perle l’autrice entra in ogni dove, o meglio, è dentro in ogni elemento terreno e astrale. Si compenetra nel regno della natura, in simbiosi di forma è cielo, luna, sole, onda, giardino, chiesa, materia, figlia e madre. Ne esce con le immagini che ha saputo cogliere e con l’acutezza che la distingue trova la soluzione per dissolvere dubbi, attese, incertezze, che traduce in chiave musicale nelle sue elaborazioni. Sono intuizioni che dona al lettore e, facendolo partecipe delle sue evoluzioni, lo trascina nel suo mondo dove tutto ha un senso preciso, poiché la Speranza è Desiderio, Sogno, Fede, Pace, Amore vitale, è la forza assimilata nel suo percorso, nell’approfondimento di valori concreti, e nel superamento dei dolori. Senza speranza non c’è continuità nella vita. Questa sua certezza è espressa in modo magistrale, nei pochi versi sotto riportati con la seconda lirica che apre che una panoramica d’immagini incantevoli .“Con tutto il credo accenderai il sogno, | ogni giorno e ogni giorno per ridare | luce al vivere chiuso nel fondo | … | accenderai il sogno e salirà dai prati | la stessa acqua che nasce dai monti | … | Dà famiglia alle radici | e porta alta l’erba | … | (Ogni giorno e ogni giorno). La Poetessa Annamaria Cielo spazia con fantasia negli eventi della natura astrale e terrena, sempre a cuore aperto ed occhi vigili per affermare d’essere, nei primi quattro capoversi di questa poesia: “Sono luna… | … | … | per collina ho il silenzio || Sono colore, imparando ruvido, falciando | a cerchi per distanze || .. Sono ubbidiente ai doveri del cuore || ... Sono contro gli uomini illimitati | perché all’inizio di tutto amo, | e chi ama sa limite, tenerimento, luce. | Per tutto ciò e così sono un poeta, | cantante delle spighe e della neve. (Sono). Troppo bella la chiusura di questa elaborazione per non sottolinearla! É il poeta che canta e piange nella sua anima, e lei lo alimenta costantemente, nell’esigenza richiesta dal suo respiro vitale, raggiunto dopo momenti di difficoltà e superato con la serenità, donata dalla speranza. Serenità che stimola la sua positività e la rende lieve come neve: “ Io sono ospite delle sue ali | di quella forma leggera | che si raggiunge quietandosi”…. | dice, terminando poi con l’incisiva terzina: Ritmo la pioggia nel vento | e un desiderio nell’ansia | Danziamo, nell’aver capito la vita. (La forma del tempo). E ancora il candore allietante della neve appare nella terza stanza di un’altra delicata poesia: “Con ogni uomo | viene al mondo la speranza. | Questa è sopra gli angeli, | perché ha fame e sete | ... | "Lode a te speranza, | mare di neve in fiaba | o per essere qui. (Lode). Affiancata a “Lode”, in una poesia d’alta sensibilità, nella speranza di chi soffre, lei pure si vede affamata tra loro:“Lotta un battello issando cuori | giovani, giovanissimi | che provano fame accanto a notte. | Copre il mare ogni morte, | dicendo alla riva fragore”… || ... || Nell’ultimo capoverso: “Dentro la fede mi guardo affamata | per dare pane, saziare dignità | ...” (Migranti). Qui la speranza non è solo una motivazione personale, diventa pane universale, perché nessuna persona sensibile può star bene se attorno vede tanta sofferenza, e tutto ciò nasce dall’amore, amore da condividere. Amore com’è nell’anima della terra, originato dalla stessa fonte vitale nelle onde del mare, nelle gocce della pioggia, dove con un tocco garbato:“Una goccia diventava persona:… | impugnava un filo d’erba e raggiungeva la terra. | Dubitosa l’altra se ne andava in viaggio, | dietro ai suoi dolori finiva nell’aria”. (Una goccia diventava persona). Acuta metafora per dire come con la stessa possibilità, possa esistere nel tutto il contrario, come sottolinea la poesia seguente: “Abele e Caino. Due nature possenti. | Di salvare quella buona giuro | per qualcosa d’oro | che mi indica eterna. || Arrivare crudele alla fine | sarebbe follia d’essere viva. | Anche se il mondo non consola, | e questo è il ghiaccio del sorriso, | io continuo a impararmi di buono”. (Due forze). Parole che sottolineano l’impegno morale che chiede a se stessa. Gli occhi di Annamaria Cielo, amano osservare ogni cosa per minuta che sia, perché ogni cosa fra terra e cielo è stata generata dall’amore, ideata come la nostra natura umana, con i lampi di sole e le piogge, con i silenzi delle pietre e con il canto del mare. E traduce le emozioni vissute a volte in poesia mistica, altre volte, come traspare nei seguenti versi nella prima ed ultima stanza di una lirica convincente: “Il mio corpo è una chiesa | ne sono custode |… | … | di lato i banchi hanno | la riverenza del legno e l’umano | pensiero delle mie ginocchia. |… |…La mia fiamma è un credo | senza riposo. | Pure l’ansia indifesa si convince di calma”. Dalle poesie dedicate agli affetti terreni, mi piace sottolineare dall’inizio alla fine, una poesia d’amore: “Guardami amore mio che t’amo. | Ritornami in profondo e di più. | Senza un forse. Senza paura. || Intero, il nostro amore è la mia vita | e la mia morte, ché questo è anima. (Intero). Segue, a questa bella poesia, un susseguirsi di elegie dedicate agli affetti ed alla natura, fino a sfociare negli avvenimenti negativi che sconvolgono la terra. Ma pure la terra si nutre di speranza, e anch’essa scorderà, come fece la nostra non comune poetessa, le ombre inquietanti. Riporto l’ultimo capoverso della poesia che rivela la sua forza interiore:“Un’ombra piccola come uno spigolo dietro una pietra, | fu luogo di tutta pace | un ritaglio di bosco, un respiro a due passi. | Vidi camminare | il dolore, lontano”. (Ho dimenticato le ombre). Mi appresso alla chiusura del profilo critico della nostra sensibilissima poetessa, aggiungendo ancora due poesie, la prima scritta in francese con la debita traduzione, di : Je Recontre la vie. “Incontro la vita | inchinandomi a scrivere | Ciò che resta | crea la storia | della mia salvezza (Incontro la vita.). Queste parole svelano il credo di ogni poeta e sigillano la visibile impronta del suo volto spirituale e del suo costante impegno, come si nota tra le righe della poesia che chiude la raccolta. Sono pochi versi che sanno dire il non detto: “Fare una vita è prendere possesso | di altre vite, stabilirsi in esse, | alla ricerca di altre lacrime, | nel cuore di nuove felicità”. (Fare una vita). Dove ci porterà la prossima raccolta? Certamente la poetessa Annamaria Cielo non si addormenta sugli allori. Questo profilo, nato dalla lettura e rilettura di ogni componimento, non ha nessuna intenzione di escludere il valore delle poesie lasciate senza un cenno, è solo una sintesi necessaria di ciò che, senza infioramento, avrei potuto dire dell’alta poesia di Annamaria Cielo. Poetessa amata ed apprezzata da chi ha avuto modo di leggere le sue molte raccolte, provando di volta in volta lo stupore del nuovo. Trento, 16.5.2012 |
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