La vivace attività
poetica del saggista Franco Orlandini trova una ulteriore conferma in questo
libro, costituito da alcuni interessanti saggi, condotti in modo intelligente e
perfetto. Tema ricorrente: la solitudine, cioè lo splendido isolamento dei
poeti per il crescente predominio della materia che avrebbe comportato perfino
"l'atrofia dello spirito".
Validissima l'opera di ricerca, di indagine e
documentazione eseguita con dedizione ed impegno dal saggista. Per comprendere
maggiormente l'amorevole cura con cui Orlandini ha condotto il suo studio,
basta dare un solo sguardo alla fitta bibliografia consultata. Beata solitudine
pura ed immensa.
Dal libro emergono
voci più autentiche e profonde. A parte Giacomo Leopardi, angosciato, da un
animo pieno di contraddizioni tra il cuore che aveva bisogno delle care
illusioni e l'intelletto che prospettava la nuda realtà presente, per citarne
alcuni, comincio con Vincenzo Cardarelli.
E' un poeta che
accetta la solitudine con la fiera consapevolezza di essere un uomo forte. "E'
dunque scritto che io debba star solo".
Che strano tipo
Georg Trakl: entrava, nei giardini abbandonati dove "potente è il silenzio".
Camillo Sbarbato,
estraniato dalla society del suo tempo, si sentiva come un passeggero casuale.
"Mi par da me stesso assente". Con Clelia che è "senza, amore" lo scrittore
trova consolazione e letizia nella natura, restando in sintonia con i boschi e
con i fiumi. Molto intenso e coinvolgente è il saggio che riguarda lo
scapigliato Emilio Praga che si sentiva estraneo al tempo in cui viveva.
A proposito della
scapigliatura, risulta impeccabile la vena di Orlandini nella descrizione di
questo movimento letterario artistico, costituito da giovani irrequieti ed
indipendenti con i capelli lunghi e la barba incolta. A conclusione del volume,
l'interessante saggio su Luigi Bartolini che aveva l'ardore per la letteratura,
lo slancio per la pittura, la versatilità espressiva per l'incisione. Rimpiangeva
il tempo delle antiche illusioni e con amarezza scriveva: "I nuovi alberi sono
di ferro con bianchi frutici di porcellana".
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