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Sette storie al femminile
Giorgina Busca Gernetti propone
ai lettori sette brevi racconti partendo da quella Via Pirandello di
Taormina ove non a caso inizia la disavventura, tipicamente ... pirandelliana di
Livia, vittima di un vuoto di memoria che la porta a perdersi dopo aver varcato
l'arcata di Porta Messina. Mentre cammina alla ricerca dell'auto e del marito,
la donna incrocia un corteo funebre, legge "la scritta d'oro sul nastro che
adornava la corona di giunchiglie": "Giorgio e Michela, marito e figlia dolenti"
e avverte un mancamento perché quelli sono i nomi di suo marito e di sua figlia.
Per qualche minuto Livia teme di esser morta e di avere visto passare "il ‘suo’
funerale". Poi la memoria ritorna e la donna ritrova, con il marito, la
normalità.
A Una lettera d'amore
scritta e mai consegnata, con la quale la protagonista rinuncia a confessare la
propria passione e i propri sentimenti all'uomo che ama, segue Amore e Morte
nel castello di Bardi, racconto (già pubblicato su Talento
n. 3/2010) nel quale la Busca rievoca la leggenda del tragico amore tra
"Soleste, castellana appartenente alla casata dei Landi" e Moroello, "valoroso e
intrepido comandante della guarnigione stanziata nella fortezza". L'orgoglio
smisurato induce Moroello a compiere un "gesto di spregio nei confronti dei
nemici sconfitti" generando l'equivoco che innesca la tragedia, culminata con il
suicidio di Soleste prima e dello stesso Moroello in un secondo tempo.
Fuochi d'artificio
racconta la vicenda di Giorgia e del "suo improvviso comportamento irrazionale
di tre sere prima, durante i festeggiamenti in onore di Sant'Elia, patrono della
piccola Pèschici arroccata su uno sperone del Gargano". Inoltrandoci nella
lettura scopriremo le ragioni profonde dell'attacco di panico del quale la donna
è stata protagonista, dettate dalla terribile esperienza vissuta in tempo di
guerra durante i bombardamenti americani sulla città di Piacenza. Profumo di
Haiku affronta con delicatezza il tema dell’autismo. I tradizionali
componimenti giapponesi, travalicando i confini dell'arte, assumono una valenza
terapeutica trasformandosi nello strumento che in virtù dell'intuito di Mara
consente alla piccola Lucia di vincere il proprio isolamento e comporre questi
versi: "Un bel giardino / Il profumo di rose / È primavera".
Amarissima si rivela L'ultima
lettera di Fatima, una giovane marocchina che lascia la propria terra con la
speranza di poter vivere con maggiore libertà il proprio ruolo di donna
sfuggendo alle rigide regole islamiche ma finisce a fare la prostituta in una
fredda e nebbiosa regione italiana ove troverà la morte nelle acque del Ticino.
L'autrice ci riconduce nella terra del mito con il racconto conclusivo, quel
Miraggio a Segesta nel quale la fantasia di Giorgina Busca Gernetti si
estrinseca in uno scenario di raro impatto emotivo quale quello rappresentato
dal suggestivo tempio immerso in un silenzio millenario interrotto unicamente
dal frinire delle cicale.
Nota dell’autrice
Il racconto Amore e morte nel
Castello di Bardi era stato pubblicato in Talento n. 3/ 2010 in forma
di saggio, quindi un poco più breve e privo delle descrizioni fantasiose sulla
vita di Soleste nel Castello di Bardi, sui suoi abiti e acconciature, sui
romanzi d’amore che leggeva.
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Recensione |
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