Riverberi e 9 canti parigini
Leggendo la raccolta poetica di Pietro Nigro, “Riverberi e 9 canti parigini”,
si scopre un poeta che porta la poesia nel cuore, forse da sempre.
Voglio
porre l’attenzione sulla lirica “Eloro”: “Ora che il vento soffia
sulla mia pelle nuda / il mio sguardo a sud verso l’altura / dove i tuoi resti
immortali / vibreranno d’eterno”.
Poi
emerge un lato cristiano nei versi di “Perché, mio Dio”: “Perché, mio
Dio, / un mondo così splendido / non sempre splende agli occhi / di uomini che
piangono”.
Nella
seconda parte della silloge, Nigro segue un percorso legato a vari luoghi
parigini. Nella poesia “Al Pichet du Tertre” esprime la gioia di
ritrovare assieme all’amata indimenticabili momenti d’amore: “Ti riportai a
Parigi, / ai nostri luoghi / cari, / a Montmartre”.
Nel
componimento “Rue Norvins” il poeta eleva un limpido canto per
l’affiorare della malinconia dei giorni ormai trascorsi: “L’ultima sera a
Montmartre / io e te, / al Pichet du Tertre. / Il via vai della gente /
accompagna i nostri pensieri / densi d’amore, pensieri eterni”.
Tra
questi canti parigini non posso non soffermarmi incantato sulla lirica “Ricordo”:
“Nostalgia di un giorno / che non lenisce il pianto / e non si stanca mai /
di nutrirsi di lacrime”.
Consiglio la lettura di questi versi a tutti affinché si formino una sensibilità
che permetta loro di plasmarsi la vita tramite la poesia.
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