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Peter Russell. Vita e poesia
l'ultimo dei grandi poeti moderni
Eco Risveglio
Cent’anni fa, il 16 settembre del 1921, nasceva a Bristol, nell’Inghilterra sud-occidentale, Peter Russell, uno dei più grandi poeti del secolo scorso. Tra i maggiori letterati inglesi della seconda metà del ventesimo secolo, grande esperto e conoscitore di Dante, candidato al Premio Nobel per la Letteratura alla fine degli nni ’90, riconosciuto dalla critica letteraria ufficiale come “ultimo dei grandi poeti moderni”, Russell
– decisamente influenzato dalla poetica di Yeats e grande amico di Thomas Stearns Eliot e Ezra Pound
– fu tra i primi a curare le traduzioni in inglese di Mandel’štam, Pasternak e Jorge Luis Borges.
È a lui che è stato dedicato l'imponente volume Peter Russell. Vita e poesia, a cura di Wilma Minotti Cerini (Edizioni Il Foglio, Piombino, 2021). Un’opera di oltre ottocento pagine, curata dalla poetessa e scrittrice nata a Milano e oggi residente a Pallanza, sul Lago Maggiore, che raccoglie poesie di Russell, recensioni di vari critici e poeti sull’opera del poeta inglese.
Un libro molto utile per conoscere uno dei principali protagonisti della scena culturale inglese degli anni ’50 (Russell aveva fondato a Londra la rivista Nine, alla quale collaborarono le maggiori personalità letterarie dell’epoca) che scelse poi di
girare il mondo
È in quel periodo che Peter Russell conobbe a Firenze, frequentando il celebre Caffè Letterario “Le Giubbe Rosse”, Montale, Quasimodo, Landolfi, Ungaretti, con i quali strinse un particolare sodalizio culturale e personale. In Toscana, a Pian di Scò, in un vecchio mulino che trasformò nella sua casa-biblioteca, visse e lavorò fino al gennaio del 2002 quando, poco prima di morire, donò tutto il suo patrimonio librario e documentaristico al comune toscano.
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Recensione |
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