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Florentes Iunci

Gent.ma Annamaria,

ho letto con interesse i libri di poesia L’istinto del fuoco, Florentes Iunci e Puzzle che mi hai inviato e per i quali ti ringrazio, e, a dire la verità, li ho proprio letti tutto d’un fiato, letteralmente divorati. Non riuscivo a fermarmi; sono volumetti di grande agilità. Si sente subito che sono il risultato di un’attenta riflessione. Ogni singola parola si dimostra a lungo soppesata, ogni scelta è frutto di molteplici valutazioni. Il percorso che ne risulta è avvincente.

Sei tra i pochissimi poeti in Italia che non devono sborsare nemmeno un centesimo per pubblicare i propri libri. Non ti viene chiesto nemmeno l’acquisto di un certo numero minimo di copie delle tue opere: questa è davvero una grande soddisfazione! Ne devi essere molto orgogliosa!

In tempi recenti ho avuto l’occasione di leggere diversi tuoi libri, da un certo punto a ritroso rispetto alla sequenza delle loro date di pubblicazione. Pertanto posso notare taluni elementi anticipatori di quello che hai scritto in seguito. Se avessi subito letto i primi volumi, difficilmente avrei potuto immaginare una tale evoluzione! Solitudo - non mi stancherò mai di ripeterlo - è un libro semplicemente perfetto!

Davvero un peccato, si potrebbe dire, per la tempistica. Un peccato veramente che solo da poco tempo io abbia potuto leggere alcuni tuoi libri, perché altrimenti in passato ti avrei di certo dedicato qualche paginetta nel mio Giardini di carta – Considerazioni su alcune voci femminili del nostro tempo (Edizioni Gazebo Libri, Firenze). Penso soprattutto a L’istinto del fuoco e a Florentes Iunci. Ma mi vengono in mente anche taluni altri tuoi lacerti, e probabilmente pure tra gli inediti sarebbe stato possibile selezionare delle parti per ulteriori riflessioni.

Risulta molto elegante e raffinata, la musicalità delle tue liriche scritte e concepite in lingua francese e successivamente tradotte nella nostra, inserite in svariati tuoi libri. Mi piacerebbe avere occasione di poter leggere pure un tuo volumetto tutto in francese, prima o poi.

Il rosso penso sia il colore che meglio ti rappresenta (non solo per L’istinto del fuoco), di certo insieme al bianco (e al candore della neve), in un vivace contrasto cromatico pregno di densi significati, tra connotazioni simboliche e complesse intersezioni di piani.

Inoltre, in Puzzle mi pare sia più evidente l’importanza della componente psicoanalitica delle tue ricerche e dei tuoi approfondimenti, in rapporto al tuo modo particolare e tutto tuo di concepire e vivere concretamente la poesia.

C’è molto da imparare dai tuoi versi, dalle tue liriche. Sono gioielli autentici e brillano di luce propria, nonostante i tanti influssi che possono aver agito a livello più o meno conscio, influssi dovuti agli studi approfonditi e incessanti da te condotti con febbrile attività e passione…
Recensione
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