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Il poeta celebra la bellezza della natura, cogliendone la
vitalità e la capacità di creare dei veri miracoli quotidiani e celebra altresì
il ritmo delle stagioni che con il loro rincorrersi senza fine dimostrano la
valenza del rispetto delle regole, quelle regole naturali e biologiche che ogni
individuo è poi chiamato a onorare nella propria vita. Un saggio speciale,
quello del Nostro, che spinge la propria sensibilità in un territorio ricco di
colori, di profumi e di accese tonalità di luce, che coglie il senso profondo
della vita agreste e di una natura che ci pregia dei suoi doni arricchendoci di
una bellezza ineffabile che troppo spesso non cogliamo impegnati come siamo
nella vita troppo “cittadina” e fatua che svolgiamo.
Un compito
importante, quello del Giordano, un volerci tramandare valori semplici e
importanti, un celebrare un ritorno alla natura e all’esaltazione dei suoi doni
abbondanti e prelibati apprezzando la condiscendenza del creato e il rispetto di
quelle regole che fanno di quell’universo rurale l’unico mondo veramente
perfetto. Apprezzabile la forma e lo stile che senza enfasi e in modo chiaro e
lineare permette all’autore di suscitare nel lettore la riflessione su temi
tanto importanti e universalmente condivisi. | |
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Recensione |
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