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Ho aperto il libro in una pagina a caso e ho cominciato a
leggere il racconto “Lupo”. Breve, tenera storia di una identità violentata dal
dolore per la perdita della propria donna. Mi piace il modo in cui Roberta
Degl’Innocenti sintetizza in poche pagine racconti che descrivono il
retrobottega dei sentimenti umani. Proseguo con “La casa sul fiume”, altra
storia bellissima che parla di Esterina e del suo mondo fatto di colori e
particolari che la civiltà dei “normali” non comprende. Anche per questo sogna
di oltrepassare il cancello, in fondo alla via dei matti, all’interno del quale
tutto è permesso. E’ sola Esterina, con la propri sensibilità, quella stessa che
sovente viene tradotta in “follia”. Alla fine ho letto, in meno di un’ora, tutto
il libro, racconto dopo racconto, ognuno dei quali appartenenti ad un tema
specifico. Concordo con Enrico Nistri, curatore dell’introduzione al libro,
quando scrive che le protagoniste dei racconti “fuggono da e per se stesse,
senza rivendicazioni femministe, ma per un istintivo desiderio di libertà”. Sono
125 pagine scritte con passione, molto belle.
Un libro che consiglio a tutti.
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Recensione |
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