Angela Ambrosini ha vinto il premio
“Scriveredonne”
Ed. Tracce, con la raccolta titolata Fragori
di rotte. Si
tratta di poesia ricca di simbolizzazioni, di
spunti sentimentali,
allegorie, metaforicità. “S’allunga febbraio |
alle
cascine su foschie | di poderi imberbi | ma già
luce schiude
| le labbra alle vigne”.
Quanta fantasia! La durezza della
realtà é sempre presente nei versi di Angela
Ambrosini:
“Come corre il dolore | tra i boschi graffiati
dal vento |
asciutto che screpola casali | canuti di prima
neve.”
In alcune sue composizioni c’é anche un fondo di
romanticismo ed una malcelata mestizia che parla
di un
cuore sensibile, assillato dall’incombere della
realtà che
ossessiona l’essere. “L’autrice – così come si
legge nel profilo
critico della Giuria – consegna al lettore una
poesia di
grande suggestione emotiva ma anche di notevole
rigore
formale. La ricerca poetica si calibra su una
cifra stilistica
originale, in cui lo scavo linguistico, il ritmo
serrato e la
musicalità dei versi diventano parte integrante
di una incisiva
espressività. Metafore e similitudini delineano
una dimensione icastica che non prevale sul dettato, ma individua
un simbolismo vivace e coerente”.
Ben chiaro in lei il ricordo dell’infanzia
espresso in
questa maniera: “Sentivo il torpore degli orti
| farsi germoglio
a sera | quando stanchi | i vecchi deponevano |
sogni
al sagrato”.
Ebbene fin da quell’epoca lei sentiva: “il
cappio del tempo | stringersi piano.” Infine in
“Quasi
marzo”. “S’allunga febbraio | alle cascine su
foschie | di
poderi imberbi | ma già luce schiude | le labbra
alle vigne
| ai muri di cinta a secco | ai viali in rivoli |
d’ombra canuti”.
Poesie, quelle raccolte in Fragori di rotte,
di sentimenti,
di ambienti amati e mai dimenticati. Si può
affermare
che si tratta di una raccolta che tocca il cuore
con una folata
autenticamente umana e vitale, perché al centro
c’è
l’uomo che cerca la strada maestra che non sempre
è raggiungibile,
un viaggio che spesso è avvolto dal ricordo.
Originale
descrizione della Toscana.
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