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Ritorno al presente
La critica letteraria è fatta
in gran parte di recuperi, anche oggi, tempo in cui trionfa il pre-sente. Ed è
appunto quello di ri-presentare autori e testi un compito consustanziale alla
disciplina dell’analisi e del commento. […]
All’insegna del recupero,
stavolta su «oggetti» e «soggetti» dell’attualità letteraria, presso l’editore
Caramanica di Minturno escono tre volumi: due antologie critiche di poesia e una
rivista. Le antologie si riferiscono ai poeti Lucio Zinna (nato a Trapani nel
‘38) e Leonardo Mancino (maceratese del ‘39). L’idea portante dell’editore e dei
curatori (Francesco De Nicola e Giovanni Tesio, per ora, due studiosi di calibro
e di assodata notorietà), è quella di sottrarre all’editoria cosiddetta grande
il monopolio, che poi si rivela sempre più un imbuto se non un contagocce, della
poesia destinata alla fama, alla posterità, ai pianinobili della storia
letteraria del novecento, in virtù (ma voglio dire il contrario) della «potenza»
pubblicistica, della «deterrenza» tipografica.
Zinna e Mancino sono due
voci sane, meritevoli, e le rispettive antologie lo attestano, rivendicando il
mal tolto a un «mercato» letterario che le grandi case s’appropriano, non per
propugnarlo, ma quasi per interdirlo o, comunque, riservarlo a pochissimi
eletti.
E di recupero è
giusto parlare anche a proposito della rivista, intitolata mediterraneamente
i limoni, nella loro qualità di frutti «poetici» (e come non ricordare
Montale?) e costitutivamente «aspri» (come non costruirvi subito una metafora
valida per la sempiterna opera creativa dell’uomo). Curano questo primo numero,
di nuovo, il De Nicola, in collaborazione con Giuliano Manacorda. Anche qui
l’imperativo e quello di strappare «gli onori alla cronaca» a quei dieci-venti
autori targati «famosi» a disporli, non certo per la canea dei versificatori
autofinanziati che assillano i «camerieri» editoriali (alias, certi critici), ma
la selezionata schiera dei «recuperabili» senza macchia e senza congiura. | |
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Recensione |
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