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Con il suo Elial,
Donato Falotico ci” trasporta” idealmente in una dimensione parallela, un mondo
alla Tolkien, per intenderci, fatto di strane creature magiche, centauri, maghi,
stregoni e chi più ne ha più ne metta.
Tuttavia, come in ogni
buona saga fantasy che si rispetti, alla base vi è sempre l’eterna lotta tra
bene e male, tra luce e tenebre, e in questo caso, tra l’umano Erik, divenuto il
magico Elial, grazie all’addestramento del nonno, anche lui un essere fatato, e
l’oscuro demone Magror.
La genealogia delle
creature oscure e di quelle benefiche è quanto mai complessa, ma la trama
risulta davvero avvincente, come altrettanto vincente è il colpo di scena
finale, che lascia presagire l’inizio di nuove avventure con nuovi protagonisti,
sempre mantenendo uno stile impeccabile.
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Recensione |
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