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La guerra e la follia
Dal Comelico a Vittorio Veneto In attesa del re. Il coro
ladino di Costalta accompagnerà domani alle 20.30 nell'Aula Magna dell'Istituto
Dante Alighieri di Serravalle in un recital stimolante ed inusuale la lettura
da parte di Antonio Chiades di brani tratti dal suo libro In attesa del re,
storie di follia durante la grande guerra. Il tema, quanto mai d'attualità in
prospettiva del 75° anniversario della fine della guerra 1915-1918, scende dalle
Dolomiti, che sono state teatro di scontri cruenti e forse inutili per la
conquista di qualche roccia, fino a Vittorio Veneto, città che ha legato il suo
nome proprio all'epilogo vittorioso di quell'evento bellico.
Il racconto si snoda attraverso cinque episodi alternati ad
altrettante canzoni in lingua ladina il cui testo in italiano sarà distribuito
in sala per una migliore comprensione. In attesa del re, uscito da poco in 2a
edizione, è un'opera in cui Chiades narra con profonda lucidità ed emozione le umane
vicissitudini, i grandi tormenti, lo sconvolgimento interiore di giovani soldati
il cui equilibrio psichico è stato rotto dalle vicende della guerra che li ha
accantonati all'interno di manicomi. Su questi giovani Chiades fa scendere un
sentimento di dolcissima pietà che non sconfina mai nella commiserazione e che
in questo recital è mirabilmente accompagnato dalle canzoni originali del
gruppo musicale di Costalta, una dozzina di giovani, con parole di Lucio Eicher
Clere e musiche di Daniele Bettin.
Proprio nella primavera di quest'anno il gruppo è risultato
uno dei dodici vincitori del Festival di Recanati, nuove tendenze della musica
d'autore, giunto alla quarta edizione e il suo brano «Note d'agosto» è stato
inserito nel Cd dei vincitori edito da Musicultura e distribuito dalla Bmg
Ariola. La serata è organizzata dal «Filò».
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Recensione |
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