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Sempre più spesso. esiti poeticamente persuasivi e
meritevoli d'ampia diffusione trovano la via dell'edizione privata o.
comunque, ai confini dell'ufficialità editoriale e del tutto fuori dal
relativo "sistema". E' il caso di questo quaderno. ciclostilato, un nmero venti della collana
'Il croco' ed edito come
supplemento al periodico "Pomezia-Notizie" la cui sostanza letteraria non
sfigurerebbe in assai più nobili vesti. Si passa dai panorami romani,
davvero colti con incentiva bellissima e fedele, ai ritratti dedicati alla
"terra", luogo in senso ampio di paesaggi ritratti e di natura nella sua
:ampiezza fino al capolavoro (qualche volta il ierntine è necessario) di
quella Contropreghiera con la quale la raccolta si chiude. Banchini sa
padroneggiare, con quasi nessuna incertezza. la propria materia e
l'ispirazione che la sorregge, usando con dimestichezza le forme
polimetriche più variate, dove l'eco del classicismo non è mai maniera ma
sempre autorevolezza di pronuncia. L'estate, collocata al centro dello
sguardo, ingloba e permea di sé l'intero cammino della parola, offrendosi come
un frutto succoso allentusiasmo dell'immersione come alle folate di
malinconia, in una molteplicità di toni e di accenti che rendono questa
parola insolitamente viva. Né potrebbe essere altrimenti. già il titolo lo
dice: la bellezza molteplice. E se lo sguardo che la coglie e attento e
fortunato, fortunato è anche colui che sa goderne attraverso le parole
altrui. quando queste si svelano capaci – come nel caso di Banchini – di
mettere davanti agli occhi e all'emozione quello che altri occhi e altre
emozioni hanno visto direttamente.
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Recensione |
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