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Alessia
La poesia creatrice riesce a
modellare, a plasmare dal nulla, o quanto meno da un mondo di idee e di forti
impressioni intime proposte dal cuore e subito dopo messe in ordine dalla mente
razionale, materia viva, figurazioni e personaggi verosimilmente reali e
possibilmente esistenti. Qui non si tratta di memoria né di recupero
sentimentale attingendo nell'ampio canestro dei ricordi familiari o della
storia, almeno è quello che ritengo personalmente, non conoscendo nella
profondità e nella intimità amicale la persona Raffaele Piazza, ma posso
affermare senza timore di essere smentito che l'opera del nostro poeta, questa
recente raccolta, è frutto esclusivo della sua eccelsa creatività artistica,
anche se egli possa aver attinto, in minima o in larga parte, a episodi vaghi
della sua sfera familiare, ristrutturati e riadattati al suo codice e alla sua
struttura poetica.
Alessia, dunque, è il nucleo
centrale di questo lavoro poetico, che Raffaele Piazza presenta in formato
cartaceo ed e-book per le edizioni "Associazione Salotto Culturale Rosso
Venexiano", con una dotta ed esemplare prefazione dell'insigne Antonio
Spagnuolo, e alcune interessanti note critiche, in chiusura, di altrettanti
illustri letterati. Si tratta di un lungo poemetto costituito da 70 brani
poetici il cui titolo è riferito ad "Alessia" con relativa oggettivazione che si
diversifica ogni volta. Abbiamo così ad esempio "Alessia e la tela", "Alessia a
Capri", "Alessia al fiume" e così via. Il lettore non si spaventi e non si
disorienti di fronte ad una apparente monotonia o martellante insistenza sul
titolo ripetitivo, che potrebbe far pensare erroneamente ad una lunga e
ossessiva reiterazione di uno stesso corpo poetico espresso con alcune e poco
significative varianti. In effetti non è così. Alessia è, al contrario, una
storia dinamica, viva, reale e verosimile nella sua raffigurazione, e le singole
poesie, che d'altra parte vivono di un proprio senso compiuto, tanto da poter
essere estrapolate ognuna dall'intera raccolta senza perdere né la forza
espressiva né l'intensità del contenuto, costituiscono un corpo omogeneo e nello
stesso tempo rappresentano i tasselli compiuti di un grande mosaico, dove
l'amore, l'innocenza, l'apparenza, l'omaggio, la passione e anche l'erotismo, si
concentrano nel personaggio "Alessia". Non è quindi mai esaustiva, la poesia di
Raffaele Piazza in questa sua robusta silloge, "Alessia", nel senso che l'autore
potrebbe benissimo aggiungere altri tasselli al grande mosaico senza timore di
renderlo, il mosaico poetico, sfrangiato agli orli, per così dire, o addirittura
nebbioso ai confini. Del resto è lo stesso Piazza a reiterare, in più di un
brano poetico, il termine "infinitamente Alessia", come se volesse prolungare
all'infinito la trama e l'ordito poetico che con sofferenza, ispirazione e
passione letteraria, ha tessuto.
Ma bastano le poesie inserite
nella raccolta a dare un quadro completo del progetto poematico di Raffaele
Piazza. In Alessia, creatura costruita a bella posta o effettivamente esistita
nella realtà (ma questo poco importa ai fini di una seppur minima riflessione
sull'intero testo), il poeta-Piazza concentra tutta la sua storia, tutta la sua
prorompente sensibilità e fisicità, in mille sfaccettature quotidiane, in mille
immagini e situazioni dalle più usuali agli spigoli più complessi di una
psicologia profonda e arguta. Molte delle poesie hanno una sorta di collocazione
temporale: "E' il 1984, scivola l'auto nel Parco Virgiliano e ci sarà raccolto."
Ma è una collocazione temporale complessa, ricca di echi sottintesi, rimandi e
puntini sospensivi: quell'auto che scivola, quella "127" che costeggia una scia
di strada (in un'altra poesia), e quel ripetitivo "ci sarà raccolto" pure
espresso con insistenza in altre parti del libro, sta ad intendere un tentativo
di conclusione materiale, volutamente calato in un contesto normale, cittadino,
quotidiano, di una vicenda che per sua natura tende alla dissipazione, alla
dimenticanza, allo straniamento. Piazza non vuol perdere quanto ha costruito,
nei minimi dettagli: la storia di Alessia, storia che vuol fare sua, e impone,
liricamente, passi minimi, elementari, ma fortemente evocativi, come appunto la
127 che costeggia una scia di strada. E poi un altro elemento che sembra
estraneo a tutto il discorso di Piazza: quegli uccelli, quei gabbiani, quelle
rondini, che in molti brani, alla fine, urlano: "Attenzione!", è secondo me da
sottolineare in modo particolare. Perché sono volatili, e non altre creature,
che ammoniscono Alessia con quell'avvertimento inaspettato, inusitato:
"Attenzione!"; gli uccelli infatti hanno il dono del volo, possono ergersi al di
sopra della superficie della terra, guardare dall'alto con prospettive più
ampie! Ecco dunque quell'avvertimento, come a dire che le cose umane e terrene
che investono e avviluppano Alessia e la sua storia di fanciulla-donna-amante,
sono in qualche modo caduche, corruttibili, degradabili. E quindi l'amore, i
sentimenti, le passioni, i comportamenti, le abitudini e le apparenze, devono
essere vissute e godute appieno, perché poi, "attenzione!", transitano
ineluttabilmente!
Vorrei concludere questa breve e
sicuramente incompleta riflessione sul recente ottimo lavoro dell'amico Raffaele
Piazza, "Alessia", considerando l'alto valore della sua personalissima e colta
scrittura poetica, una scrittura apparentemente pacata, discorsiva, ma dotata di
notevole intensità esplicativa e comunicativa. C'è dell'amaro, frequentemente,
nei versi di Raffaele Piazza, a volte anche punte di sarcasmo e di ironia, ma la
bellezza e l'incanto, l'innocenza e la passione amorosa della ragazza-Alessia,
prevalgono, come un sole che illumina il paesaggio dopo un lungo grigiore.
Raffaele Piazza nei suoi versi è affabulante, quasi magico, e riesce a tenere il
lettore in una piacevole sospensione emotiva, con salti improvvisi da un quadro
all'altro e con termini sinestetici veramente efficaci (biancovestito,
nerovestito...).
Raffaele Piazza, con "Alessia",
si riconferma essere tra i Poeti più significativi e validi dell'attuale
panorama letterario italiano.
21 settembre 14
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Recensione |
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