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Promethéus. Il dono del fuocoC’è una grande smarrimento oggi negli uomini, ma anche un
grande bisogno di andare alla radice di se stessi per ristabilire una
comunicazione con le cose e con i propri simili. La poesia può essere uno degli
strumenti di tale ricerca dato che, per sua stessa natura, è soggettiva e può
suscitare emozioni diverse. Chiunque ami scrivere, lo fa perché la sua ispirazione lo
porta ad utilizzare le parole che vogliono esprimere innanzi tutto una
condizione particolare della propria anima.
Ogni poesia è anche un dialogo con
la nostra parte segreta, un viaggio personale in un altro mondo. E dalle poesie
di Roberto Mosi edite nel volume “Prometheus” Il dono del fuoco”
traspare l’espressione di un moto individuale, dove l’“io”parla
direttamente di sé. Qui troviamo una oggettivazione poetica della realtà ma
anche la vitalità del mito nello svolgersi del lavoro di ogni giorno e nel
continuo rigenerarsi nelle opere. Tutto è manifestazione del sacro e nello
stesso tempo tutto è materiale e quotidiano perché racconta una ricerca che
rivela i legami tra i vivi e i morti, tra gli antenati e i presenti ed ancora
troviamo la forza degli elementi unita ad una infinita pietà per tutto.
Sebbene
una raccolta di poesie non sia certo un trattato scientifico che richiede una
prefazione, in questo caso la prefazione vuole esaltare la magia della parola
che è quella di ascoltare la voce del silenzio, ma è anche rivivere questo
silenzio per dare identità ad un viaggio poetico che si fa di volta in volta
diario.
Le poesie di Roberto Mosi sono di una profondità che non può passare
sotto silenzio: racchiudono le emozioni, i desideri, i rimpianti, le riflessioni
di una vita vissuta con passione sia nel bene che nel male. Vogliono essere una
sorta di viaggio autobiografico ma, allo stesso tempo, rappresentano le tappe
salienti della vita. La particolare attenzione che mette nella scelta delle
parole e nella loro musicalità, sembra potersi congiungere al senso di una
poesia disegnata e il suo universo poetico trova motivi di canto nella
riflessione introspettiva sugli eventi salienti della vita: la nascita,
l’infanzia, la fanciullezza, la giovinezza, l’età matura, la vecchiaia, l’amore,
la morte. Ma c’è anche l’avventura della memoria dove va rinvenuto il punto di
partenza di un lungo viaggio auto biografico.
Questa è una raccolta, che si
legge in un “fiato”, ma invece va letta e meditata a lungo. Tutti i miei
complimenti al carissimo Roberto da tanto tempo compagno di letterarie avventure
vissute insieme.
12 giugno
2021
Anna Maria Volpini, poetessa, pittrice, già insegnante.
“Anna Maria Volpini è il mio nome d'arte. Abito a Firenze ed ho
insegnato per quarant'anni nelle Scuole Elementari della mia città. Mi piace
essere attiva: leggo, scrivo, disegno, uso le nuove tecnologie con discreto
successo, curo i fiori del mio giardino ed anche quei fiori meravigliosi che
sono le mie figlie e la mia nipotina. Amo anche cucinare ed organizzare pranzi e
cene con parenti ed amici ma soprattutto comunicare e condividere con gli altri
le mie "passioni"! L'età mi consiglierebbe di darmi una calmata. Credetemi,
questa eventualità non rientra ancora nei miei progetti!“
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Recensione |
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