| |
Dedicata a Lina, la paziente Musa e ballerina di sempre, i versi di
Mirco Invernali, ritmati sui volteggi armonici e suadenti del ballo, sembrano
librarsi come libellule nell'aria tersa di un mattino d'estate: "Era una
prova in assenza | quasi di tempo. Una sequenza | che in sé ci affascinava. "
Nella raccolta "Il ritmo e l'ala" l'autore dà ancora una volta testimonianza
di come nel racconto scritto, e non solo in quello, sia praticamente impossibile
inventare qualcosa di veramente nuovo, ma sia invece fattibile riproporre in
chiave originale un mondo così eclettico ed armonioso come quello della danza. E
chi meglio di Invernali, con nel corpo e nel cuore la passione autentica per la
danza, avrebbe potuto trasmettere maggiormente la leggiadria di un giro di
valzer, le seducenti movenze del tango o l'emozione profonda del blues: "...
Sbocci come se | tu fossi un fiore docile al vento, | non ombra sulle note di Blue Moon ".
Poesia e danza: "lei" e "lui" strettamente avvinti in un vortice languido e
appassionato si raccontano al ritmo di una musica perfetta; la gioia di
un incontro tra Muse, unione magica tra anima e corpo. I versi di Mirco
Invernali danno armonia e forza insieme ad un tessuto poetico-narrativo di
convincente contenuto allegorico. La sua scrittura è ,secondo i casi o i
contesti nei quali va delineandosi, ritmica ed essenziale o languida e
avvolgente. Seguendo, comunque, il tema musicale della danza. Ma per contro a
questa leggiadria v'è New York, New York (canzone travestita) in cui è
raccontata, con drammatiche immagini, la distruzione delle Torri Gemelle. E'
diversa qui la sua poesia, e le feste, la leggerezza della vita di tutti i
giorni, non sono nulla di fronte all'immane tragedia.
I suoi versi, di grande intensità, ci accompagneranno a lungo.
| |
 |
Recensione |
|