Servizi
Contatti

Eventi


Lavora di cesello sul concetto dei segni che il “cielo” invia in modo silenzioso ma così mirato da dare senso alla nostra vita: “Storia comune a diverso percorso | che si nega o si affida al divino | che ha segni ed un verbo silente. | E solo dà senso al nostro cammino.” (Percorsi). Questi versi possono considerarsi come premessa a tutto ciò che nella raccolta di Ennio Gennari Segni del senso viene subito dopo. Ma i segni possono essere anche una subdola spirale in cui ci si può sentire “illusi dall’inverso del senso…quando la ragione non ha più ragione”. Di queste tracce non bisogna però smarrire i varchi, per quanto piccoli, quei ”…segni di speranza | da cogliere all’istante | se arriva un suono amico | o voce viva | che allerti sentimenti o emozioni .”Anche se, dice Ennio Gennari, “…il senso | è scritto fuori e dentro di noi.” La vita esprime di sé ogni aspetto, sia positivo che negativo, tutto il bene che esalta il cuore o ciò che il cuore ha dilaniato come un avvoltoio. Ma anche quando la falce taglierà il filo della vita bisognerà, comunque, salvare almeno i sentimenti.

Non manca in Gennari un accenno alla Donna, che qui appare come somma di tutte. La donna ideale, dunque: ”Il mito assurto ad emblema | per venirmi a portare nel sogno quanto mi manca o è mancato.” (L’unione). Se il cuore è davvero motore dell’universo allora, per amore, tutto diviene sopportabile: la sofferenza, il dolore, il resistere alle avversità “per rendere onore alla vita.”

E’ costante la ricerca di Dio. E di una comunicazione, assoluta e totale, al di là e al di sopra dei limiti della parola. Un messaggio diretto come una preghiera, come un pensiero che esplora nel silenzio; e un “Desiderio di andare” in cerca di orizzonti nuovi solcati da cieli azzurri e tramonti infuocati. Con nel cuore il sogno di salire “sul vascello fantasma. | Di quelli che vanno.”

Serena e brillante la riflessione sul “corpo che invecchia”, sulle stagioni che passano inesorabili, veloci, troppo veloci, lasciando sul tronco dell’albero della vita incisioni profonde, come suggello delle alterne vicende umane. E non sai quando “la voce del vento” ti porterà l’annuncio estremo. Poi verranno i silenzi, mutando il ritmo dell’andare: “Per sapere in fondo la luce | vicino alle soglie del tempo | nell’armonia del senso | alla fine.”

Ecco, alla fine, la luce. Quella abbagliante dell’Oltre.

Recensione
Literary © 1997-2024 - Issn 1971-9175 - Libraria Padovana Editrice - P.I. IT02493400283 - Privacy - Cookie - Gerenza