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Il lungo racconto
– sono oltre 350 pagine – prende lo
spunto da una vicenda realmente accaduta, quella del rogo sviluppatosi
improvviso nel duomo di Torino nell'aprile del 1997. Questo è il solo fatto di
cronaca autentico del quale Paolo Maccioni s'avvale nel suo romanzo Incendio
nella Cattedrale. Al resto, cioè praticamente a quasi tutto, dà corpo e
vita l'eccezionale vena creativa dell'autore. Che propone, dalla notizia
riportata nel quotidiano "La Stampa", una ipotesi assolutamente singolare
anche se inquietante: quella dell'attentato di matrice islamica. Tenuto conto
che nella cattedrale torinese è custodita la Sacra Sindone e che nel mondo è
in atto uno scontro di civiltà e religioni senza uguali, ecco che la vicenda
raccontata da Maccioni assume caratteri di credibilità ed interesse
assolutamente unici.
Su questo tema di fondo si innestano personaggi e situazioni umane spesso
al limite della legalità, ma che talora vanno anche oltre. Come nel caso dello
spietato imam Ibrahim al-Fatah, temutissimo e indiscusso capo della comunità
islamica di Torino. Ma anche di Abdul, suo giovane e fedele protetto. A
interagire con i foschi soggetti del male con l'intento di interdirne gli
effetti nefasti si muovono, come in ogni narrazione di ampio respiro,
personaggi decisamente positivi. Lo è certamente Maria Maddalena (Manuela), in
passato costretta con la violenza a prostituirsi, ma uscita da tempo dai
laccioli dei suoi persecutori. La giovane donna, sempre disponibile ad attivarsi per risolvere i problemi di quanti hanno la
ventura di conoscerla, è l'elemento umano più solare e convincente. Al quale
nel prosieguo del racconto si affiancherà a poco a poco la figura di un altro
personaggio altrettanto esemplare, quella dell'investigatore istituzionale
Arcangelo Diotisalvi (Arcan).
Di tanto in tanto fa la sua fugace apparizione l'immagine
un po' scialba ma comunque significativa dell'assicuratore e amministratore
di stabili Emilio Boratti. Con il quale Manuela, e più tardi anche Arcan,
dovranno fare i conti. Avrà nella storia un ruolo importante anche se non
decisivo.
Incendio nella Cattedrale è un narrato davvero
interessante. Possiede a tratti il taglio e le caratteristiche del grande
romanzo popolare, in grado di offrire a chiunque lo abbia tra le mani spinte
di autentico coinvolgimento emotivo. Con in più il sapiente misurato dosaggio
di accadimenti, tuttora attualissimi, nei quali prim'attori e comparse
offrono all'abile tessuto del libro qualcosa di molto simile all'intrigo. I
continui imprevedibili cambi di scena tengono infatti costantemente viva
l'attenzione del lettore. Fino all'ultima riga dell'ultima pagina.
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Recensione |
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