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Riflessioni profonde e meditazioni a largo spettro sulla
natura, ma anche sui diversi possibili itinerari umani attesi all'accrescimento
spirituale attraverso la scrittura e la lettura di testi poetici, fanno del
libro di Franco Orlandini Natura e poesia qualcosa di molto simile ad un vero e
proprio saggio sul rapporto tra il poeta ed il contesto che lo induce e stimola
a comporre versi. Il paesaggio, prevalentemente assunto in modo allegorico,
diventa motivo di liberazione e ricerca di nuovi orizzonti di
equilibrio interiore.
L'autore ci ricorda che il variegato sentiero della
poesia naturalistica si può far risalire al Quattrocento con i sonetti e i
madrigali del Canzoniere di Matteo Boiardo, ove "l'ascesa dell'amore s'accomuna
con la primavera esultante". Ma riscontri si possono trovare anche prima, per
esempio in Guido Cavalcanti e in alcuni stilnovisti. Negli esaustivi e puntuali
passaggi del libro di Orlandini molti sono i poeti che si ispirano ai vari
aspetti nei quali la natura si manifesta: fiori, farfalle, uccelli, alberi. Ma
anche le stagioni, l'alba e la sera, le nuvole, la montagna e il mare. E ancora
ricordi personali e riferimenti legati all'infanzia e più in generale ai
bambini. Cè qui una esauriente disamina dei poeti che dal Medioevo ad oggi hanno
lasciato tracce significative nel vasto panorama della versificazione eletta
riferita a ciò che la natura e la vita possono (o potrebbero) offrire. E
riservato maggiore spazio, come è ovvio, agli autori che la critica ha ormai
ufficialmente consacrato. Fra i tanti incontriamo Angelo Poliziano con i suoi
fantastici scenari naturali, il Gabriele D'Annunzio di Alcyone (inno alla
riscoperta di una natura incontaminata), Pascoli con La mia sera, ma anche
Montale e quel "male di vivere" inscindibilmente correlato alla natura e
all'uomo.
Non potendo soffermarci su tutti abbiamo citato solo
alcuni dei grandi poeti sui quali Franco Orlandini pone più a lungo l'accento.
Ce ne sono però altri, forse a torto considerati "minori", ai quali egli
restituisce la giusta visibilità. Ne risulta una convincente ed equilibrata
sequenza di autori che hanno comunque lasciato segni più o meno marcati sul
grande affresco della letteratura italiana di ogni tempo.
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Recensione |
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