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Il volume
di Carmelo
Ciccia è lodevole non solo nella forma, ma anche nella sostanza. Ci pare sia
stato quanto mai opportuno pubblicare una storia della letteratura focalizzata
sulla questione dell’unità italiana nel 150° anniversario della sua
nascita:
questa è la forma. Ma ciò che è ancora più importante è costituito dalle nozioni
che questa breve, ma completa carrellata ci permette di acquisire, o
rispolverare: questa è la sostanza. E una storia della letteratura, piuttosto
che dell’arte in generale, o piuttosto ancora d’una storia economica o politica,
non poteva che essere la scelta più adeguata per far risaltare le nozioni
fondamentali tanto chiaramente messe in rilievo dal professor Ciccia. E la
stessa figura professionale dell’autore, docente di lettere fra scuola e mondo
universitario, non poteva che essere la più adeguata per raccontare di un’unità
politica che è stata innanzitutto e soprattutto un’unità culturale alla quale
l’insegnamento scolastico ha dato un contributo inestimabile.
La questione dell’Unità d’Italia
è molto più antica e fondamentale di quanto certa propaganda attuale – i cui
temi, in ogni caso, riemergono periodicamente nel tempo a seconda delle
circostanze e delle opportunità – stia tentando di farci credere. L’unità
d’Italia non fu affatto, solo e semplicemente, un tema risorgimentale partorito
da spiriti idealisti che, in quanto tali, non avevano colto la complessità e la
disgregazione territoriale della penisola. L’Italia unita fu un concetto e un
sentimento vivo a partire almeno dall’alto medioevo, e fu perseguito
precocemente attraverso una questione molto più fondamentale di quelle che
emersero in seguito sul piano politico, cioè quella della lingua. La questione
di una lingua comune, scritta e parlata, come veicolo fondamentale non solo di
conoscenze astratte, ma anche e soprattutto di una sorta di consapevolezza
collettiva. E non a caso, come il professor Ciccia ha il grande merito di
sottolineare, l’unione delle coscienze degli italiani avvenne attraverso non un
letterato, ma un mistico quale fu San Francesco d’Assisi, primo patrono
d’Italia.
Il volume, a partire da
queste premesse fondamentali, prosegue lungo una ordinata raccolta dei maggiori
poeti e scrittori italiani, completa delle nozioni biografiche e bibliografiche
fondamentali. Un volume pensato probabilmente per le scuole, ma che riteniamo
possa essere utile per chiunque voglia apprendere, o ricordare, cosa significhi
essere italiani.
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Recensione |
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