E oltre
e oltre,
la sequenza di agitazioni distrugge
a catena le forme compatte:
la foglia arsa o verde
tarlata d’insetti sbilancia l’albero che oscilla
crostaceo o in torbo rigoglio all’aria
atomizzata dei climi
o sfoca nella forma
esperta di terre ingorghe di formicolii invisibili,
gli oceani si avvolgono a spirale in colline di sali
e si frangono con borbottii e scoppi dalle discese
verdi cosparse di pesce
o sfiorite di plankton che mi impiglia abissale tra fili
sottili di schiuma punti neri corpuscoli,
scogli atolli continenti
in tumulto di uccelli e animali senza scampo
nelle nevi e siepi di orizzonti
dei gelidi groppi di abitati
arresi alla non-ragione
e alla strada che aguzza la mente nel totale
della bianchezza –
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