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Premessa dell’Autore.
Prefazione di Antonio Caggiano. Biobibliografia a fine libro, con a. m. f. di
Paolo Ruffilli, Walter Mauro, Antonio Piromalli.
Con la sua diciottesima
silloge di poesia cosmica Guido Tagliati allunga ulteriormente il passo verso la
Divinità. Nel componimento d’apertura, eponimo della prima parte del titolo,
“avvicendamenti ininterrotti | di rimescolamenti allucinanti, | rigonfiamenti
nell’involucro sferico, | inevitabili riflussi gravitazionali | ed al tempo
frequenze repulsive, | risultanze d’annichilazioni perenni” ci ragguagliano sui
“bersagli di Dio” (cfr. PdV 35, p. 34). Nella poesia “Nuovi Angeli”, dopo averci
regalato il trittico definitorio per cui “Dio” è “assemblaggio delle
trascendenze cosmiche”, “il tempo” è “ritmico contenitore delle fisicità”
e ”l’eterno” è “raffinato coordinatore dell’escatologia”, è anticipato il
concetto dei “Nuovi Angeli”, creature del “Supermondo”: “Sul globo, rari
custodi, induttori di gioia | [...] | sono carne ed ossa come noi. | Emblema, la
sana curiosità, penetrante, | genio di provvedere, ‘dare senza esigere’, | non
doppio fine, solo felice carità sfrenata”. Ed ecco un elemento poco usuale della
poetica di Tagliati: la storia. Con “Presagi… fulmini”, “On the road…”,
“Memento”, nel quale “Dio è l’apoftegma assoluto”, “…Vennero…” e
“Angeli”, le mistiche visioni di La Salette, Lourdes e Fatima nonché i miracoli
di San Francesco e Padre Pio, contrapposti alla nuda cronaca delle tragiche
esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki e al crollo della scuola di San
Giuliano di Puglia, divengono trascendente afflato, duplice proiezione, di Dio e
a Dio. Da “Angeli” in particolare emerge anche l’ossimoro morte-vita, in quanto
tra nascite e morti vi sarebbe una sorta di divina contabilità, un dare e un
avere che grossomodo si bilancerebbero. Passaggio che, unitamente alla poesia
“God’s Tramp”, già pubblicata a parte in un’antologia comprensiva di un’opera
dell’attuale Papa, in occasione del giubileo del 2000 (cfr PdV 36 p. 132), dove
il Poeta ferrarese accenna alle “velocità tachioniche” (possibilità, da
sperimentare, di superamento della velocità della luce), costituisce il ponte
per la poesia di chiusura, “Hyperworld (Supermondo)”. Cosicché la definitiva
novità del libro consiste in un fantasticare sugli eventi del futuro. Si badi
bene, anche questo è un più approfondito avvicinamento a Dio. Attenzione: “Dio
non esiste, resiste, insiste nell’eternità, | […] | finalità eccelsa
l’assemblaggio del supermondo”. Ossia: di una “produzione dello
spirito, | simbiosi di vita fisica ed incorporea, | isomeri di intenzione
definitiva, | collante l’amore integro, senza egoismi, | né
antropocentrismo, né truce arrivismo, | solo bontà infinita, scopo pace
incorrotta. | Ritorneranno i Santi… | […] | Universale Supermondo asettico, |
aperto a due stati contrastanti, | […] | fusi dall’intelligenza ‘iperuranio’
divina. | Linguaggio bivalente, quello dell’anima. | […] | l’apocalisse,
profezia del chiliasmo di Dio, | riapparizione nell’Universo della Divinità”.
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Recensione |
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