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Gianluca Di Stefano, con
questa silloge di poesia alquanto versatile relativamente all’aspetto ritmico,
già nel titolo del libro dà saggio di un cimento prevalentemente
parafrastico-parodistico, in sostanza dissacrante, della poetica baudelaireiana
(è evidentissimo il riferimento a Les fleurs du mal). Poi, v’è l’altro
aspetto, prettamente emulativo dell’opera di Carmelo Bene, Il mal de’ fiori,
come, giustamente riportato dalla limpida, perita nonché articolata prefazione
di Donato Di Stasi. Il titolo è davvero indice del modus operandi del
poeta in disamina. Perché della sessantina di componimenti che completano la
raccolta all’incirca un terzo rappresentano la (anzi si alimentano della)
parafrasi, o meglio, della circonlocuzione di altri illustri autori,
premettendone le citazioni didascaliche, non necessariamente poetiche.
Innanzitutto l’ opera stessa s’apre ad un esergo dedicato a Dostoevskij, tratto
da L’adolescente. Nei vari contesti le citazioni riguardano: Pushkin,
Stendhal, Turghenev, Buzzati, Omero, Gide, Céline, Menchen, Schiller, Virgilio,
Nievo, Bulgakov, Miller…
È quindi indicativo, in
maniera esemplare, lo studio primario che l’autore s’impone nella realizzazione
di un’amenità poetica che sa allestire d’indubbio carattere ludico il proscenio
estetico. Poesia, questa, fortemente attrattiva, intensamente coinvolgente in un
gioco di parole accostate (paronomasie), incrociate ed incagliate
(allitterazioni) anche, soprattutto in rime. Laddove i singoli titoli che
marcano le variegate forme (nel senso di peculiare, originale fattura) delle
composizioni costituiscono autentici playback per una consona lettura,
predisposta ad una finalità ben definita in partenza.
Ma, non di meno, è la ‘parola’
la regina della poesia del Di Stefano. Centro d’attrazione, motore d’ogni
peculiare performance di stile e, ancor prima, d’ispirazione. Nella
totalità, basti un unico, emblematico esempio: “Le cinque [sic] stagioni”, di p.
33. Una parola somministrata in tutte le salse possibili ed immaginabili, non
esclusa una sua commistione scientifica (cfr “Omozoovertenza”, “Vinomanzia”,
“Antisinderesi” “Ebdomada” ecc.), o versione latina, greca, inglese.
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Recensione |
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