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Raccolta saggistica. Volendo
rapportare l’ oggetto d’analisi al fattore comune impostosi dall’Autore, ossia
la Puglia, in particolare la sua Taranto, si tratta di un’opera monografica.
Scompaginando l’ordine
cronologico delle sue pubblicazioni, tratte dal Corriere del Giorno e dalla
Gazzetta del Mezzogiorno ma anche dal trimestrale Via Crispi, relativi all’arco
temporale 23 gennaio 2001 e 7 ottobre 2004, Angelo Lippo concepisce l’opera in
tre gruppi argomentativi. “Puglia: un’arte di frontiera”, oltre al libro, titola
la prima parte nonché il secondo saggio della stessa. Seguono “Profili” e
“Interventi”.
Lippo è superlativo
nell’inquadrare e definire le movenze e gli aspetti policromi dell’arte e dei
singoli artisti, soprattutto pugliesi, ma non solo. L’apertura è, lo presuppone
il titolo dell’opera, internazionale. Tuttavia, stavolta, oltre le sue acute ed
eloquenti performance di critico d’arte, v’è il disappunto precipuamente
indirizzato alle amministrazioni locali, Provincia e Comune in primo luogo, atto
a denunciare la loro cattiva gestione in campo artistico e culturale. Se non per
totale inattività, per un’attività non incisiva, irrisoria, poco azzeccata,
senz’altro trascurata; o magari strumentalizzata a fini politici. O forse, più
semplicisticamente, perché affidata a persone non proprio all’altezza. Colpisce
la passionale presa d’atto, il comprensibile J’accuse, del cittadino
esperto, anzi affezionato all’arte in tutte le sue determinazioni settoriali, e
persino stilistiche, quale Lippo è. Inevitabilmente, non se ne può sottrarre
quando s’avvede che le cose non vanno, persistentemente, per il giusto verso.
Può far male anche al lettore disinteressato apprendere che altre città,
specialmente il Nord Italia, filano che è un piacere, mentre il Sud vivacchia
sulle emulazioni, sulle tradizioni o, peggio, sulle piste d’una saltuarietà
fortemente latitante, mancando la convinzione sul rilevante ruolo che la cultura
oggigiorno è necessario eserciti, a tutti i livelli del sociale.
Come può l’Autore non
polemizzare sulla seria questione inerente ad una realtà affatto diversa da
quella che gradirebbe vivere nella sua terra!?
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Recensione |
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