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Una sotterranea e quasi
occulta malinconia, si cela nei versi – veramente belli – di Enzo Schiavi. Ma è
una malinconia speciale, costruita con una particolare composizione di parole e
di pensiero che, abilmente fusi ed assemblati, creano liriche stringate ma non
prive di intimo calore umano. E nell’umanità di questi versi vagamente estrosi,
è contenuto l’intero universo delle emozioni.
Il poeta, in ogni parola,
immette – per intero – la sua sensibile anima, i suoi silenzi che hanno echi
che si ripercuotono quasi con un urleggiare profondo, capace di riversarsi, tra
il chiaro-scuro della vita, tra la varietà dei suoi molteplici svolgimenti
(positivi e negativi). E tra questo gioco di luci ed ombre, si rivela la realtà
dell’uomo e tutto l’insieme dei suoi sentimenti. E quando questo avviene, quando
la realtà s’incontra con l’immaginario, in una fantastica creatività di
pensiero, d’immagini, di sogni, di sguardi introspettivi, la poesia acquista,
un’infinità di sfaccettature, diventa quasi un personale diario dove l’autore
espone il meglio di sé raccontando, in versi brevi ma molto incisivi, le gioie,
le difficoltà, le inquietudini della vita dominata dall’angoscia che urla il
proprio sgomento, lo smarrimento e quella sottile dose di malinconia dell’uomo
contemporaneo, il suo senso di finitezza e di malcelata disperazione.
Insomma, in una sorta di
dichiarazione poetica, il volume di Enzo Schiavi, Il sole è ancora alto sugli
altipiani, tocca la sensibilità del lettore, lo coinvolge, lo conquista quel
suo implacabile sussurro di poesia veramente sentita, ma anche con l’implacabile
precipizio dei silenzi urlanti dentro l’anima. Perché la poesia di Enzo Schiavi
è tutta una “full immersion” nella complessità dei pensieri, è un magico cerchio
entro cui si muovono elementi lirici toccanti, ampiamente descrittivi che
esaltano il dono dell’essenziale e i colori accesi di un dettato diffuso e
comunicativo. Ma Enzo Schiavi non è un poeta che mette limiti ai suoi
orizzonti... Egli vaga continuamente tra orizzonti diversi, sempre alla ricerca
di nuove emozioni. La sua, è una ricerca oculata, molto approfondita, per cui
ecco che per meglio comporre un equilibrio di maggior armonia, il poeta si
spoglia della veste poetica e indossa quella un po’ più pesante e meno semplice
che è la narrativa. Ed in questa metamorfosi che inverte i ruoli, Schiavi
dimostra ampiamente di essere anche un eccellente scrittore, come lo testimonia
il suo ultimo romanzo Tutto come prima” (Editing Edizioni, Treviso 2005).
Un lungo e ben congegnato
racconto giallo, degno di un giallista d’eccezione, veramente sorprendente. Enzo
Schiavi infatti, sia nella poesia che nella narrativa, cerca sempre la formula
migliore, l’espressione più adatta per sviscerare tutto quanto si annida nel suo
spirito e nella sua mente in continua evoluzione. È chiaro quindi, che da una
personalità poliedrica come la sua, non può che emergere l’alto profilo morale
ed il costante impegno conoscitivo dell’autore che, capace – come poeta – di far
vibrare melodie nell’azzurro di tutti i cieli, sotto il cielo immenso e
misterioso di New York, riesce a tessere una storia di mistero, dove non manca
nessun ingrediente per appassionare un amante del romanzo giallo!
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Recensione |
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